Ci sarà un mese di
tempo per presentare le domande di partecipazione al concorso per 2.386
posti di dirigente scolastico e già si annuncia, come era prevedibile,
una massiccia partecipazione di docenti tentati dal vantaggio economico
per il passaggio da docente a dirigente, ma, forse, non del tutto
consapevoli del peso e delle responsabilità che la nuova funzione
comporterà; pesi e responsabilità che, per di più, al momento della
nomina dei vincitori saranno aumentate per effetto della riforma della
rete scolastica prevista dalla legge n. 111 di manovra per la
stabilizzazione finanziaria.
Il numero dei posti a concorso è notevole e attira candidati
soprattutto per le regioni settentrionali che, da sole, hanno il 40%
dei posti a concorso.
La Lombardia ha in assoluto il maggior numero di posti di dirigente
scolastico a concorso, 355, seguita dalla Campania (224) e dal Lazio
(215). Il Molise, invece, ha il minor numero di posti a concorso, 16,
seguita dall’Umbria (35) e dalla Basilicata (42). In Liguria i posti a
concorso sono 72 e rappresentano un terzo dell’intero organico di
dirigenti scolastici (218) della regione.
È prevista una certa mobilità dei candidati verso le regioni con
maggior numero di posti a concorso (che non significa automaticamente
maggior numero di probabilità di vincita del concorso per l’effetto
attrattivo di molti candidati).
Oltre al numero dei posti a concorso nelle diverse regioni, i candidati
dovranno prestare molta attenzione alla norma contenuta nel bando che
testualmente recita: “I vincitori, assunti con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato e che effettuano il periodo di formazione e
tirocinio, sono tenuti a permanere nella regione di assegnazione per un
periodo non inferiore a 6 anni. Coloro che rifiutano l'assegnazione
sono depennati dalla graduatoria”.
(da TuttoscuolaNews)
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