I sindacati tornano a
manifestare insieme contro i tagli imposti dal Governo sulla scuola.
Questa mattina Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e
Gilda-Unams erano sotto la sede dell’Ufficio scolastico per protestare
contro i 1.125 posti di lavoro tagliati per il prossimo anno nella sola
provincia di Bari.
Per l’esattezza sono quindici
posti per i docenti della scuola dell’infanzia; 279 posti nella scuola
primaria; 76 posti nella scuola secondaria di primo grado; 284 posti di
scuola secondaria di secondo grado; 341 posti di collaboratore
scolastico; 99 posti di assistente amministrativo; 24 posti di
assistente tecnico e infine sette posti da dirigente scolastico.
Secondo Francesco Rafaschieri, segretario provinciale della Uil
Scuola di Bari “Stiamo raschiando il fondo del barile. Così la scuola
non può andare avanti, con questi tagli si va incontro ad una
situazione al limite dove ad esempio, cinquemila docenti fuori ruolo,
in tutta Italia, finora impiegati nelle biblioteche, saranno spostati
nelle segreterie, portando al collasso le segreterie che saranno così
gestite da persone che hanno competenze diverse da quelle necessarie”.
I dirigenti delle scuole della provincia di Bari sono pronti a
consegnare simbolicamente le chiavi delle loro scuole al direttore
dell’Ufficio Scolastico regionale. I tagli ministeriali si tradurranno,
stando alla denuncia della Flc Cgil, in “classi super-affollate, spesso
con trentadue/trentatré alunni; alunni diversamente abili spesso
inseriti, contro ogni norma, in classi di ventisette alunni;
impossibilità di assicurare una adeguata sicurezza e vigilanza degli
ambienti; impossibilità di garantire il corretto funzionamento dei
laboratori; impossibilità di garantire adeguati standard di
funzionalità degli uffici amministrativi”.
(di Barbara Facchini da
Barisera)
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