Quando nel 1378, dopo settant’anni di papato ad Avignone, i cardinali francesi elessero al soglio pontificio l’arcivescovo Bartolomeo Prignano, ritennero di avere compiuto un piccolo capolavoro. Prignano era italiano, come chiedevano i romani, ma anche un uomo di curia, quindi facilmente manovrabile. Si ingannarono.
Appena eletto, il nuovo papa si rivelò a tal punto diverso da come loro lo avevano immaginato, da spingerli a cercarsi un altro pontefice, provocando lo Scisma d’Occidente. Ma, soprattutto, Urbano VI si scoprì un sovrano dispotico, vendicativo, col tempo perfino sanguinario. Tra i grandi spiriti dell’epoca, Caterina da Siena non smise mai di considerarlo l’autentico vicario di Cristo in Terra, ma neppure lei riuscì a cancellare le contraddizioni – e, in fondo, il mistero – della sua storia, avventurosissima e terribile. La storia di un papa che non doveva essere eletto.
Mario Prignano (Lucera, 1964), sposato e con due figli, vive a Roma. È caporedattore del Tg1. Nel 2007 ha pubblicato Il giornalismo politico (Soneria Mannelli). Urbano VI, Bartolomeo Prignano, è suo avo.
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Daniela
Spina ( danispina@gmail.com )