Contro la
scuola pubblica hanno tramato tutti, dalla sinistra alla destra, dai
sindacati confederali, a quelli autonomi.
L’impoverimento della scuola è il risultato di una classe
politica e dirigente di questo nostro Paese che è, nella maggior
parte dei casi, inadeguata, incompetente, irresponsabile e spesso
anche cialtrona.
Ognuno ha pensato a coltivare il
proprio orticello di privilegi, senza curarsi del fatto che a lungo
andare a patirne le conseguenze sarebbe stata, non solo la scuola
ma l’intera società.
Non
posso fare a meno di riflettere su quello che è successo nelle
ultime tornate di assemblee sindacali organizzate sia dai sindacati
confederali che dalle altre sigle.
A fronte del fatto che molte scuole hanno dovuto sospendere le attività
didattiche per l’adesione massiccia dei docenti, nelle assemblee,
di fatto, sono stati presenti
meno del 10% di coloro che avevano aderito notificando la
loro volontà di partecipazione, risultato: lezioni sospese e
assemblee semideserte.
Alla obiezione: ma perché non consentire una verifica delle
presenze attraverso una giustificazione (gestita dai sindacati)
rilasciata dalle organizzazioni sindacali che hanno proposto ed
organizzato l’assemblea di zona? Risposta: non si può, perderemmo
consensi!
A mio avviso, il non voler
trovare uno strumento di controllo depone a sfavore della stessa
serietà del sindacato, a meno che al sindacato non faccia comodo
l’esiguo numero di partecipanti alle assemblee. Serietà vorrebbe che se
a scuola notifichi l’adesione, all’assemblea sindacale devi
andarci!
Lo sappiamo tutti che la
partecipazione alle assemblee sindacali è un diritto, guai a scordarselo
anche per un momento, per questi diritti i lavoratori hanno lungamente
lottato, ma immiserire la serietà della lotta per la conquista dei
diritti sindacali con la farsa di questi ultimi anni rappresenta
veramente la sconfitta dello stesso sindacato.. D’accordo su un fatto,
nessuno dall’esterno deve poter sindacare sul diritto d’assemblee, ma
il sindacato stesso predisponga delle regole, che ridiano serietà a
questo istituto.
Mi permetto di segnalare un altro punto che sarebbe bene
diventasse oggetto di riflessione per percepirne tutti i significati
palesi e nascosti: i tagli alla
scuola.
Organici, fondi, si taglia su tutto,
mortificando e svuotando ogni possibilità di autonomia reale.
Un caso vicinissimo nel tempo: gli esami di stato della secondaria di I
grado – esami di licenza media -.
Fuga dei Presidenti di Commissione,
difficoltà da parte dell’UST di reperire i Presidenti per cui il
ricorso a nomine improvvisate di docenti senza alcuna esperienza.
Il perché è facile comprenderlo, basta
leggere la nota del MIUR che vieta di poter autorizzare i
Presidenti delle Commissioni all’uso del mezzo proprio, per cui
i Presidenti dovrebbero raggiungere le sedi con il pullman o a spese
proprie e, laddove devono essere presenti mattina e pomeriggio, possono
scegliere o fanno avanti e indietro con i mezzi pubblici (a
trovarli) oppure restano nella sede e tutto a proprie
spese.
A proposito degli esami di Stato 2º
ciclo,
L’UST, in vista degli esami di Stato della secondaria di Secondo
grado, invia la consueta nota con la quale informa i dirigenti
scolastici che le buste devono essere
ritirate presso gli UST il 18 giugno dalle 9.00 alle 12.00,
l’alternativa: o va il Dirigente o va un docente delegato. Ma non essendo possibile pagare
il viaggio (mezzo proprio) al docente delegato questo compito deve
essere svolto a spese proprie.
Credo che sarebbe stato opportuno che gli UST e gli USR si fossero
attivati per informare, con note a chiarimento, i dirigenti
del MIUR che la disposizione relativa alle autorizzazione
del mezzo proprio avrebbe determinato la difficoltà da un lato di
reperire i Presidenti delle Commissioni d’esame Scuola Media e
dall’altro i docenti disponibili ad andare a prelevare i plichi
con le tracce relative alle prove degli Esami di Stato II ciclo,
invece gli UST hanno inviato la solita circolare e dinnanzi alle
difficoltà manifestate da qualche dirigente, anziché
usare la cortesia dovuta, consapevoli che chi assolve a questo
compito, in ogni caso, lo dovrà fare a proprie spese, con piglio autoritario ingiunge ai
dirigenti di andare all’UST per prelevare loro stessi le buste.
Io mi chiedo: ma a che titolo il
dirigente dovrebbe farlo (visto che lo stesso non ha diritto a spese di
viaggio?, A questo punto sorge spontanea la domanda, visto il piglio
del funzionario: perché non devono essere (non è giusto lo sappiamo ma
solo per far vedere la cosa da una prospettiva diversa) i funzionari
dell’UST o i dirigenti dell’UST a consegnare a mano le buste pagando di
tasca propria le spese di viaggio necessarie per la consegna?
Ai dirigenti e ai funzionari dell’UST disturberà parecchio questa
considerazione,e ma crediamo che questa domanda pur provocatoria sia
legittima.
E che dire della nota del dott. Felisetti che così recita: “per i docenti
incaricati dal Dirigente Scolastico per sostituzione del medesimo non
risultano nel bilancio di Questo Ministero finanziamenti al riguardo
né, d’altronde, risultano assegnate alla istituzione scolastica
risorse specifiche destinate a tale fine. Poiché non possono essere
assunti impegni non coperti dal bilancio l’eventuale incarico non
avrebbe copertura finanziaria, fermo restando la responsabilità
per l’assunzione dell’impegno di spesa non coperto dalla disponibilità
del bilancio.”
Da parte mia per adesso no comment.
Diodoro
redazione@aetnanet.org