Lettere in redazione
Una graduatoria che centralizzi
il sistema, va contro ogni principio di decentralizzazione della
pubblica amministrazione cominciato da Bassanini in poi;
va contro la tendenza alla
gestione autonomistica delle scuole (legge 275/99) e l'esigenza di
conoscere i bisogni e l'offerta del territorio, oltre che la gestione
dei bisogni e dell'offerta di lavoro locale;
va contro ogni tendenza europea (da
nessuna parte d'Europa, salvo la Francia, esiste un reclutamento del
corpo docente a sistema nazionale); rende il sistema meno
trasparente meno pratico, meno gestibile e controllabile
(convocazioni all'Olimpico?);
va contro l'interesse dei
precari che non vogliono vivere da nomadi, costringendoli a
spostarsi di anno in anno, considerando il fatto che, gli stipendi dei
docenti, non ci mettono in condizione di sostenere le numerose spese
che ne susseguono;
si basa
su un principio di meritocrazia che, nel nostro sistema, fa acqua da
tutte le parti;
contraddice, soprattutto per le donne,
l'articolo 37 della Costituzione;
agevolerebbe soprattutto docenti
precari, che non hanno grossi vincoli ( famiglia, mutuo, ecc.).
La GEN inoltre, non risolverebbe
sicuramente il fenomeno del precariato.
Se i posti sono 30.000 , con la gen aumentano? NO sicuramente.I posti
aumentano eliminando i tagli, non con il sistema della
GEN che non risolverebbe sicuramente il fenomeno del precariato,
come qualcuno che la sponsorizza vuol far credere.
Per intenderci, se i posti messi a disposizione dal MIUR risultano
essere 30.000, con l’istituzione della graduatoria nazionale aumentano?
NO sicuramente. I posti aumentano eliminando i TAGLI nella scuola no di
certo con il nuovo sistema di reclutamento denominato GEN. Ora,
più che mai ,si sente l’esigenza di combattere i Tagli alla scuola, non
di dare vita a nuove forme di reclutamento, col solo intento, di
accontentare alcuni a discapito di altri.
Paolo Muroni
paolo.muroni@tiscali.it