Gianluca
Sollazzo Scuola senza pace: aumenta il numero degli insegnanti di ruolo
della scuola elementare che sono in esubero. Sono infatti 200 gli
insegnanti salernitani che da settembre finiranno in mobilità per
l’assegnazione di una nuova cattedra. Un dato sicuramente in aumento
rispetto ai 140 docenti previsti in un primo momento. È solo uno degli
effetti legati al taglio delle cattedre in organico di diritto che per
il prossimo anno scolastico 2011/2012 produrrà nella provincia di
Salerno 432 cattedre in meno in tutti gli ordini di scuola. Resta
confermata la quota di 30 insegnanti di ruolo di scuola materna che
perderanno il posto, mentre è ancora in alto mare la definizione
dell’organico nella scuola media e superiore dove il dato relativo ai
prof perdenti posto sarà ancora più
pesante.
Intanto è previsto un importante summit a Napoli tra i vertici
dell’Ufficio Scolastico Regionale e le organizzazioni sindacali per
affrontare la spinosa questione della manovra di razionalizzazione
degli organici. Infatti dopo i 432 tagli all’organico di diritto per la
provincia di Salerno non è escluso che possano arrivare nuove
decurtazioni in organico di fatto: una prospettiva che preoccupa
sindacati e docenti. Ma gli assilli per la scuola salernitana non si
limitano solo al taglio delle cattedre e alla grana docenti di ruolo
perdenti posti. Non solo i prof, infatti, ma anche i bidelli, gli
assistenti e i segretari dovranno stringere la cinghia. È in arrivo una
stangata per il personale Ata della provincia di Salerno che
determinerà una cancellazione di almeno 300 posti. Dopo
l’ufficializzazione dei primi tagli di cattedre in organico di diritto,
arriva infatti il via libera dal Miur (il ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca) alla manovra di razionalizzazione dell’organico
Ata: 14mila i posti in meno che pioveranno a livello nazionale, mentre
in Campania saranno circa 2200 le unità cancellate in pianta organica.
Pesanti i riflessi che ricadranno in provincia di Salerno dove nelle
scuole di ogni ordine e grado verranno a mancare 300 Ata, suddivisi in
operatori amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. La quota
più pesante dei tagli interesserà proprio il settore dei collaboratori:
proprio la carenza di bidelli potrebbe aumentare, secondo i sindacati,
il rischio di una sempre più concreta mancanza di copertura soprattutto
dei progetti pomeridiani extracurriculari. «Abbiamo diffidato tutti i
presidi della provincia a non aprire le scuole in presenza di carenza
di personale Ata e invitiamo le famiglie a verificare nei prossimi mesi
i rischi a cui sono esposti i loro figli, molte scuole resteranno senza
bidelli e addetti di segreteria: ci troveremo di fronte a scuole in
situazioni ai limiti della gestibilità», sbotta Alessandro D’Auria,
segretario provinciale dei Cobas, che parla di «dieci piccoli plessi
della provincia di Salerno, soprattutto del Cilento e del Vallo di
Diano, già condannate alla chiusura: senza bidelli non c’è sicurezza e
sorveglianza soprattutto nell’infanzia e nelle elementari». Sarà
infatti ufficializzata giovedì pomeriggio nel corso di una apposita
conferenza stampa, presso la sede Cobas di via Rocco Cocchia alle 17,
l’iniziativa del blocco degli scrutini di giugno congiuntamente al
sabotaggio delle prove Invalsi, quelle relative al rendimento
scolastico degli studenti, a maggio. Tra le ragioni della protesta c’è
anche il rischio di nuove riduzioni del tempo scuola sulle cattedre di
sostegno denunciata a chiare lettere nelle ultime ore dall’Adi,
Associazione Diversamente abili Insieme, presieduta da Angelo Di Tore.
«Temiamo la riduzione del 50% delle ore di sostegno per gli alunni
disabili – afferma Di Tore – in ogni caso siamo pronti a far valere i
diritti delle famiglie degli studenti con handicap psicomotori
ricorrendo al Tar».(da http://tiggilibero.altervista.org)
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