Gentilissimo
Onorevole Ghizzoni.
Intanto volevo ringraziarla personalmente per l'encomiabile lavoro
svolto, a tutela del personale precario della scuola, rispetto la
vicenda dei ricorsi promossi dall'Anief, per l'inserimento a pettine.
Grazie al vostro intervento, e costante vigilanza è stato garantito un
diritto Costituzionale, grazie davvero!
Volevo sottoporle però, un mio personale punto di vista sul problema
delle assegnazioni provvisorie, sul quale come partito avete deciso di
prendere posizione.
Una premessa è necessaria.
Chi parte oggi, per effetto delle immissioni in ruolo per inserimento a
pettine, ottenute grazie alla Consulta, e al Vostro caparbio ed
encomiabile lavore ha delle certezze.
Di avere ottenuto ciò che gli spettava e che gli era stato tolto (per
questo se ciò avvenisse non mi sentirei nè fortunata, nè
privilegiata per questo), e che, se arriva ad entrare di ruolo,
probabilmente per effetto dei tagli starà fuori casa ben più di 5 anni,
perchè i posti non ci sono per effetto dei tagli.
La cosa che ritengo sbagliata è che PER DECRETO, verremmo penalizzati
in partenza, sulla possibilità di richiedere l'assegnazione
provvisoria, quasi a dover pagare dazio per avere fatto ricorso.
Personalmente la vedo come una ritorsione.
Ritengo anche sbagliata l'idea di dovere concedere qualcosa in cambio
alla Lega rispetto l'inserimento a pettine dei ricorrenti.
A mio avviso non era materia di contrattazione politica, il Ministero
non aveva altra scelta.
Materia di contrattazione sindacale è invece la mobilità (e con essa
l'istituto delle assegnazioni provvisorie) che PER DECRETO, si
sta togliendo a chi avrà le immissioni SOLO QUEST'ANNO..
Questo lo ritengo inaccettabile.
La sentenza è chiara, chi viene inserito nelle graduatorie, viene
inserito pleno iure, E SENZA ALCUN TIPO DI PENALIZZAZIONI.
Le assegnazioni provvisorie, sono state per anni una VERGOGNA, perchè
utilizzate dai furbi di quartierino, per la pratica inaccettabile del
ruolo e fuggi.
Chi parte oggi, opera una pratica diversa, quella del "vivi o muori", e
spesso senza alcuna possibilità di scelta.
E ciò è spesso carico di sofferenze e ripercussioni pesanti sulle
organizzazioni familiari.
Chi lo fa ne è cosciente, ma non può essere in alcun modo penalizzato a
priori , rispetto le altre pubbliche amministrazioni e ciò che è più
grave, rispetto tutti gli altri colleghi di pari livello.
E' giusto quindi regolamentarle con una quota percentuale, che non può
più essere come succede oggi sul 90% dei posti disponibili, per
garantire la continuità e a tutti i precari la possibilità di lavorare.
Ma l'assegnazione provvisoria è, e rimane un diritto, che non può
essere tolto, a priori a nessuno, perchè i diritti acquisiti non si
tolgono PER DECRETO.
Appoggiare questa politica è pericolosissimo.
Bisogna offrire a tutti uguali opportunità di partenza, se poi i posti
non ci sono, la battaglia da intraprendere è contro i tagli, mai contro
un diritto.
Ciò infatti comporterebbe che immessi in ruolo in anni precedenti,
magari senza particolari esigenze legate all'istituto delle
assegnazioni stesse (di tutela delle lavoratrici madri, di assistenza
ai diversamente abili, di tutela alla famiglia etc), potrebbero farne
richiesta e magari usufruirne.
E chi invece ne ha reale esigenza, perchè immesso in un anno
"sbagliato", o ciò che ritengo più offensivo, con una modalità ritenuta
"sbagliata", dal Ministero, malgrado le sentenze, venga penalizzato in
partenza e PER DECRETO.
Spero che voglia leggere il mio spunto di riflessione, nella giusta
ottica propositiva e di tutela dei diritti, che so esserle a
cuore.
Con osservanza
Rosalinda Lo Presti Gianguzzi
redazione@aetnanet.org