Preg.mo Onorevole,
lo scrivente Mario Di Nuzzo, in
qualità di assistente amministrativo (ATA), intende manifestare viva
preoccupazione a nome di un gruppo di precari della scuola di Catania
per quanto disposto dal DPR 22 giugno 2009 n. 119, a sua volta emanato
in attuazione dell’art. 64, comma 4 lett. E) del D.L. 25 giugno 2008,
n. 112, conv. in legge 6 agosto, n. 133 con cui è stata disposta una
riduzione complessiva nel triennio 2009-2011 del 17% delle dotazioni
organiche del personale amministrativo tecnico e ausiliario (ATA) e in
particolare per l’ultima tranche di tagli prevista per l’A.S.
2011/2012, sulla cui applicazione pesa il futuro occupazionale di
migliaia di precari ATA e Docente.
Premesso
CHE il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di
concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà
giustificare la soppressione di 44.500 posti dei quali 10.452
posti di assistente amministrativo, 3.965 posti di assistente tecnico,
29.076 posti di collaboratore scolastico e 307 posti relativi ad altri
profili del personale ATA, su una gestione attuale di 51.402 unità di
personale non docente con contratto a tempo determinato - ( ATTO CAMERA
– INTERPELLANZA URGENTE 2/01026).
CHE in riferimento alla norma di cui sopra, il personale docente ha
subito nel triennio 2009/12 il taglio di 87.341 posti, cosi ripartiti:
(A.S. 2009/10 - 42.105, di cui 10.000 previsti dalla Finanziaria 2008),
(A.S. 2010/11 - 25.560, di cui 10.000 previsti dalla Finanziaria 2008)
e A.S. 2011/12 - 19.676 per un totale nel triennio di 87.341 posti.
CHE nell’anno scolastico in corso, risultano in servizio a tempo
determinato dei 113.348 docenti, di cui 89.931 con contratto fino al
termine delle lezioni - ( ATTO CAMERA – INTERPELLANZA URGENTE 2/01026);
CHE le OO. SS., (FLC CGIL - SICILIA ; CISL Scuola – SICILIA ; UIL
Scuola SICILIA ; SNALS Confsal SICILIA ; Gilda Unams - SICILIA)
attraverso un comunicato stampa, hanno manifestato profonda
preoccupazione sui numeri relativi agli organici forniti dall’USR in
sede di informativa, non risultando coerenti con quelli forniti dal
MIUR nell’informativa nazionale, sia riguardo alle consistenze
assolute, sia riguardo alle riduzioni, che risultano nettamente
maggiori soprattutto per la scuola primaria, mettendo in risalto
l’assoluta insufficienza delle dotazioni organiche, le cui consistenze,
non raggiungono le condizioni essenziali per assicurare un servizio
scolastico accettabile, tali da inficiare in determinate realtà
territoriali, il funzionamento delle istituzioni scolastiche ed
impedire il regolare svolgimento delle lezioni. Segnalate, gravi
violazioni del numero di alunni per classe e perfino la costituzione di
classi con oltre 25 alunni nelle quali sono presenti anche due alunni
con gravi disabilità, nonché un taglio indiscriminato di posti di
lingua inglese.
CHE se fosse confermato il dato nel prossimo anno scolastico, l’Isola
subirebbe un ulteriore taglio di circa 2500 cattedre e 1600 posti ATA
in meno, con gravi ripercussioni sull’occupazione e sul diritto
all’istruzione;
Considerato
CHE la Sezione III Bis del TAR del Lazio, ha sollevato la questione
della legittimità costituzionale dell’art. 64 del D.L. 112/2008, conv.
in legge 133/08, nonché degli artt. 97 e 117 della Cost., su richiesta
formulata dallo SNALS-CONFSAL (Ordinanza, n. 2227 del 14/03/2011), e
successivamente ha accolto i ricorsi proposti dalla FLC-CGIL
contro i tagli agli organici, e con riferimento a quello sull’organico
del personale ATA, ha ritenuto non manifestamente infondata la
questione di legittimità costituzionale sospendendo il ricorso e
rimettendo la questione alla Corte Costituzionale, precisando come la
norma, finalizzata a perseguire l’obiettivo della qualificazione e
della valorizzazione del personale scolastico, risulti ispirata a mere
“esigenze di cassa”, non risultando rispettosa della ripartizione di
competenze tra Stato e Regioni in materia scolastica;
CHE il legislatore avrebbe difeso tale norma, asserendo il recupero di
efficienza e di efficacia del sistema dell’istruzione, mentre in realtà
il perseguimento parrebbe finalizzato esclusivamente al contenimento
della spesa pubblica, assegnando all’amministrazione il potere di
ridurre in modo perentorio le dotazioni organiche del personale;
CHE nel documento di cui sopra, le intenzioni dell’Amministrazione,
emerse durante il confronto sindacale con l’USR, sarebbero quelle di
contenere tale evidente deficit di organico della scuola primaria,
compensandola parzialmente con trasferimenti di dotazione dagli altri
ordini scolastici, ritenute a giudizio delle scriventi OO. SS.
inaccettabili, in quanto sottrarre risorse di personale della scuola
dell’infanzia, determina la riduzione dell’offerta formativa, già
esigua nella Regione Sicilia, togliendo la possibilità alle famiglie
siciliane, di potersene avvalere alla stregua di altre Regioni,
dove tale segmento prescolare ha ben altra consistenza .
CHE i servizi scolastici, per l’indubbia importanza che rivestono, non
possono essere privati del personale non docente (ATA), in quanto
sarebbe violato un diritto fondamentale garantito dalla carta
costituzionale, “il diritto all’istruzione”, e pertanto non possono
scendere al di sotto di standard qualitativi minimi, altrimenti non
sarebbe possibile garantire neanche livelli minimi di istruzione.
CHE è notizia dell’ultima’ora, l’ultimatum lanciato dal Presidente
della Provincia di Latina, ai vertici degli Uffici Regionali del
Ministero della Pubblica Istruzione per i tagli alla scuola, pronto a
ricorrere al TAR Lazio per far valere nelle aule di giustizia le
ragioni di operatori ed alunni nel caso i tagli non verranno rivisti
nella loro totalità.
Chiedo
alla S.V., di intervenire tempestivamente, inviando una nota
urgentissima al Presidente del Consiglio Dott. Silvio Berlusconi, al
MIUR nella persona del Ministro Gelmini e al MEF nella persona del
Ministro Tremonti, per chiedere l’annullamento degli effetti della
norma sopra citata riferita alla terza tranche di tagli prevista per
l’A.S. 2011/12, altrimenti ritengo che sarà difficile garantire sia
livelli minimi di istruzione che i servizi scolastici essenziali, in
palese violazione della Carta Costituzionale.
E’ appena il caso di ricordare, che un modello scolastico efficiente e
competitivo, passa anche attraverso la soluzione del precariato, con
azioni che addirittura farebbero risparmiare lo Stato, così come
auspicato dal Governatore della Banca d’Italia Dott. Draghi.
Visto che lo Stato risparmia, perché allora non stabilizzare queste
persone, perché non stabilizzare i precari con più di tre anni di
servizio, applicando una normativa comunitaria tra l’altro già recepita
dal D. Lgs. 368/01 (Direttiva Comunitaria 1999/70/CE).
Sarebbe auspicabile semmai coprire tutti i posti vacanti e disponibili
e cercare altrove i soldi che si vuole tenacemente togliere alla
scuola: la lotta all’evasione fiscale parrebbe una strada percorribile.
Perché allora accanirsi contro la cultura, sottraendo utili risorse?
Un modello scolastico efficiente e competitivo, dovrà tener conto sia
dei Docenti, sia della componente del personale ATA di ausilio alle
attività didattiche, ma certo non di categoria inferiore, per cui
sarebbe auspicabile lasciare invariati gli attuali organici, senza
ulteriori tagli al personale, insostenibili per la categoria, già
privata di numerose unità in organico di diritto, nelle more di
definizione dei ricorsi sopra menzionati su cui si aspetta la pronuncia
della Corte Costituzionale per la risoluzione della questione di cui
trattasi, rasserenando l’ambiente scolastico e il personale ATA
in comprensibile fibrillazione.
Si confida nel buon senso dei rappresentanti di Governo, visto che,
fare il bene dei precari, significa mettere la parola fine ad una
guerra tra poveri, facendo il bene complessivo della scuola e degli
insegnanti, anche perché dalla scuola deriva il futuro delle
generazioni e la qualità del sapere, ma anche il bilancio dello Stato.
Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it