Lunedì 2
maggio e martedì 3 maggio, presso l’I.M. “G. Turrisi Colonna” di
Catania, dalle ore 16,00 alle ore 20,00, si svolgerà il seminario “La
scuola che vogliamo”, promosso dal Coordinamento in difesa della scuola
pubblica statale e dal Coordinamento unico d’Ateneo e rivolto ai
docenti e al personale ATA delle scuole catanesi.
I lavori della prima giornata saranno dedicati alla riflessione sulla
trasformazione dell’organizzazione scolastica, sulla
contrattazione e sui diritti dei lavoratori della scuola dopo la
“riforma” Gelmini e il decreto Brunetta. Interverranno F. Alliata
(Cobas Scuola - Palermo), L. Fasciana (FLC – CGIL Sicilia), Luigi Del
Prete (USB) e G. Maina (legale dello Studio Scuderi-Motta). Nella
seconda giornata si discuterà di
didattica e statuti delle discipline e saranno attivati i seguenti
gruppi di
lavoro guidati da un docente universitario e da un docente della scuola
superiore:
Italiano (Katia Perna, L.S.S. “E. Boggio Lera” CT, e Felice Rappazzo,
Facoltà di Lettere e Filosofia - Università CT); Storia:
Salvatore Distefano. L.C. “Cutelli” CT, e Marilena Modica,
Facoltà di Lettere e Filosofia- Università CT); Fisica: Rossella
Caruso, Facoltà di SS.MM.FF.NN. - Università CT, e Giuseppe Privitera,
L.C. “N. Spedalieri” CT); Lingue straniere: Donata Cucchiara, L.S.S.
“E. Boggio Lera” CT, e Francesca Vigo, Facoltà di Lingue e letterature
straniere - Università CT); Scienze: Lucrezia La Paglia, I.M. “F. De
Sanctis”, Paternò, e Bianca Maria Lombardo, Facoltà di Scienze
MM.FF.NN. - Università CT). Questo il testo di convocazione del
seminario:
“Quando abbiamo rifiutato la controriforma Gelmini – Tremonti, lo
abbiamo
fatto con la piena consapevolezza dei tanti e radicali cambiamenti e
delle
risorse di cui la scuola ha bisogno per migliorare la qualità del
lavoro. Ci
siamo battuti contro tagli e licenziamenti perché è del tutto evidente
che in
locali spesso inadeguati, in classi sempre più affollate, con un orario
delle
lezioni drasticamente ridotto, la situazione avrebbe solo potuto
peggiorare.
Non ci troviamo, però, esclusivamente di fronte ad una pessima manovra
finanziaria; purtroppo, è in atto il tentativo di rimettere in
discussione il
senso stesso della “scuola della Repubblica”, a partire dal
capovolgimento
della realtà, come quando viene affermato, dall’intero governo in
carica, che
la scuola privata è libera, mentre quella statale “inculca”. Orwell non
avrebbe
potuto fare di meglio.
Non siamo riusciti a bloccare la Gelmini, ma pensiamo che le nostre
mobilitazioni e il nostro impegno non siano stati inutili: c’è una
nuova
attenzione verso scuola e università, non dobbiamo lasciarla cadere.
All’
interno delle scuole analizzando i cambiamenti in atto e rilanciando la
riflessione sulla funzione docente (e, più in generale, sul ruolo di
tutto il
personale), all’esterno continuando a far vivere il “problema scuola”
come un
tema che riguarda il futuro dell’intera società.
Riteniamo necessario che la riflessione su questi temi vada
organizzata e
approfondita; per questo motivo abbiamo promosso il suddetto momento
seminariale.”
Katia Perna
katia.perna@libero.it