Gentile Floris, nel
ringraziarla per la considerazione, che finalmente la sua trasmissione
concede alla scuola, Le sarei grato se volesse rivolgere al ministro
Gelmini e all'on Cota alcune domande che da troppo tempo attendono
risposte compiute.
Professione Insegnante, che ho l'onore di rappresentare, conduce
da qualche anno una battaglia a sostegno della scuola pubblica,
della valorizzazione del personale docente e della garanzia del diritto
al lavoro degli insegnanti precari.
Le misure adottate da questo governo puntano senza dubbio alla
destrutturazione della scuola pubblica a vantaggio della privata.
Prova ne è l'elevamento del tetto massimo degli alunni per
classe ( di 34,35 alunni), i devastanti tagli agli organici,
l'abbattimento della compresenza nella scuola primaria, la penuria dei
fondi alle scuole, impossibilitate alla nomina dei supplenti, e altre
disposizioni capestro.
L'emergenza del momento, però, riguarda il personale docente precario,
migliaia di padri e madri di famiglia che rischiano di non poter
mettere insieme il pranzo con la cena.
Persone che hanno servito lo Stato per anni, e che ora si vedono messa
da parte, come una cosa inutile.
Una risorsa per lo Stato, un patrimonio culturale ed umano che il
governo tutelare e valorizzare, come ogni una nazione che si dica
civile e democratica farebbe senza indugio.
Per questo chieda al ministro Gelmini e all'on Cota.
Perché cercano di impedire, che insegnanti meridionali in
possesso di titoli culturali qualificati e consolidata esperienza, che
hanno già reso servizio allo Stato, contribuendo al buon funzionamento
del sistema scuola, dopo i tagli devastanti operati nelle regioni di
appartenenza ( le regioni meridionali, soprattutto) ora non dovrebbero
poter essere legittimati ad inserirsi nelle graduatorie delle province
del Nord del Paese, dove ci sono maggiori possibilità di lavoro?
Perché il governo, come vuole la Lega, cerca di
assecondare le richieste dell'on Pittoni, che nel corso di una recente
assemblea indetta dalla FGU di Modena ha fornito garanzie circa
l'impedimento , tramite DL, dell'inserimento a pettine nelle
graduatorie del nord dei docenti meridionali a rischio occupazione?
Il ministro, nei giorni scorsi, ha ricevuto il parere dell'avvocatura
dello Stato, che ha chiaramente ribadito che il mancato inserimento a
pettine è inevitabile, alla luce delle recenti sentenze
giurisprudenziali della Consulta, dei TT.AA.RR e secondo il chiaro
disposto della Costituzione.
Chiediamo rispetto per la legge e garanzie di cittadinanza nazionale.
La mia Associazione, ha da tempo formulato una proposta che
risolverebbe, sia pure parzialmente, il fenomeno del precariato
docente, che ha ormai assunto proporzioni imbarazzanti per la nazione
tutta, e in primis per questo governo.
Chiediamo che venga presa in esame e che se ne valuti la fattibilità e
chiediamo che il decreto di aggiornamento delle graduatorie degli
insegnanti venga emanato immediatamente perché alla luce dei recenti
avvenimenti non ha senso alcuno attendere oltre.
Libero Tassella
libero.tassella@fastwebnet.it