I docenti
precari ritengono inaccettabile quanto di cattivo gusto il nuovo
violento attacco del Presidente del Consiglio verso l'intera categoria
di insegnanti, ritenuti responsabili di inculcare valori contrari a
quelli della famiglia e, genericamente, di sinistra.
Lo riteniamo lesivo nei confronti dell'intera categoria che con
professionalità ogni giorno, svolge il proprio lavoro, scindendo sempre
a comunque convinzioni e idee personali (che non sono un reato)
dall'obiettività e raziocinio del lavoro svolto.
Lo riteniamo lesivo nei confronti della scuola pubblica come
istituzione, poiché ha contribuito a formare le menti di questo Paese.
Lo riteniamo lesivo della scuola privata, ritenuta implicitamente feudo
di un unico padrone, legittimata solo a diffondere la cultura imposta
dall'alto.
Lo riteniamo lesivo nei confronti della Costituzione che assegna alla
scuola pubblica un ruolo centrale nel panorama formativo del nostro
Paese.
Lo riteniamo lesivo nei confronti delle famiglie, poiché considerate
alle stregua di sudditi incapaci di discernere nell'atto di scegliere
quale istruzione sia migliore per i propri figli.
Lo riteniamo poco coerente se detto da un Presidente del Consiglio di
una maggioranza che accusa i docenti che lavorano nella scuola
paritaria (ma non è quella di eccellenza?) di farlo gratis per avere
punteggi abnormi.
Ma, soprattutto, lo riteniamo moralmente inaccettabile, poiché rivolto
alle famiglie, da parte di un personaggio politico che, nel privato, ha
alle spalle ben due divorzi (e la Chiesa Cattolica è ancora contraria o
è diventata favorevole? La formula "non osi dividere l'uomo ciò che Dio
unisce" vale solo in alcuni casi?), nonché pendenze giudiziarie con
accuse pesanti che, se confermate dalla prova dei fatti (e non vorremmo
citare le "Vergini che si offrono al Drago", detto dall'ultima consorte
del Premier), farebbero del Presidente del Consiglio la persona meno
adatta a pronunciare vere e proprie catilinarie che, a quel punto,
diventerebbero autoironiche.
Riteniamo, pertanto, questo attacco continuo alla scuola pubblica come
un atto di un processo sistemico di distruzione del libero pensiero
che, unito allo smantellamento della scuola pubblica a favore di quella
privata, ha come unico obiettivo quello di obnubilare le coscienze e
renderle schiave e servili nei confronti della cattiva politica, di
qualsivoglia parte.
L'articolo 33 della Costituzione non può essere barattato con una
scuola di partito!
Noi, insegnanti di sinistra, di centro e di destra, non ci stiamo.
E ci opporremo con tutte le forze a questo scempio!
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