Ecco l’ideona:
arruolare i docenti disoccupati per fare ripetizioni ai concorrenti
semianalfabeti dei vecchi reality. Ma i precari non si fidano: “Ci
usano come fenomeni da baraccone o magari faranno come a forum,
sceglieranno figuranti che elogiano la riforma Gelmini, oppure che
infilano un errore dopo l’altro per dipingerci come una massa di
ignoranti e preparare il terreno ad altri tagli”
(da http://www.dagospia.com/)
«Sei un insegnante precario della scuola? Sei disoccupato? Vuoi
rimetterti in gioco e fare qualcosa di diverso? Contattaci, puoi
vincere dieci anni di stipendio» . Lo spot gira sulle reti Mediaset,
fascia oraria del mattino quando davanti alla tv ci sono tanti
disoccupati. Ed è l'invito ai provini di «Non è mai troppo tardi» , il
nuovo reality che andrà in onda su Canale 5. Il titolo (ancora
provvisorio) è proprio lo stesso del vecchio programma del maestro
Manzi che negli anni 60, con il sostegno del ministero della Pubblica
istruzione, insegnò l'italiano a tante persone che non erano andate a
scuola. Ma quella era un'altra Italia e questa è tutta un'altra
storia.
I nomi dei conduttori non sono ancora ufficiali ma dovrebbero essere
Alfonso Signorini, direttore di Chi, e Federica Panicucci, dopo la
rinuncia di Nicola Savino e Barbara D'Urso. A partecipare saranno i
concorrenti dei vecchi reality Mediaset, scelti fra i più somari,
quelli che con i loro strafalcioni hanno fatto la fortuna della
Gialappa's. E se qui c'è l'imbarazzo della scelta lo stesso problema ci
potrebbe essere per i precari della scuola che in Italia sono quasi
mezzo milione. Gli «insegnanti che si vogliono rimettere in gioco»
dovranno preparare le vecchie glorie ad un quiz.
Ma mentre per i vip l'obiettivo è arrivare primi per gli insegnanti
l'importante è partecipare: chi viene selezionato incassa in un colpo
solo 150 mila euro, dieci anni di stipendio come ricorda crudelmente lo
spot. Naturalmente i precari non l'hanno presa bene. Questi sono giorni
difficili per loro, dopo la grande manifestazione di sabato scorso e la
valanga di ricorsi degli ultimi mesi che il governo sta cercando di
arginare. La rabbia circolava da qualche giorno su internet dopo
l'appello di Brunello Arborio, fondatore del Forum precari scuola:
«Prima il governo mette gli insegnanti in mezzo alla strada con i tagli
agli organici poi le televisioni della famiglia del premier sfruttano
la loro disperazione con la solita lotteria della fortuna» . È lo
stesso ragionamento di Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd:
«Il governo ignora i precari e loro diventano persino fenomeni da
baraccone degli show, una vergogna» .
http://www.dagospia.com/
Critiche anche dall'Italia dei valori con Felice Belisario: «Il
berlusconismo taglia i fondi a scuola, università e cultura per ridurre
gli operatori di questi settori a prostituirsi moralmente per un tozzo
di pane» . Mentre il segretario della Flc Ggil, Domenico Pantaleo,
giudica «incomprensibile che mentre Tremonti e Gelmini licenziano i
precari si realizzi un programma che spettacolarizza il loro dramma».
Esploso il caso, Mediaset valuta il da farsi, ed è possibile che il
programma venga rinviato.
Solo a fine giornata il gruppo prende una posizione ufficiale (e
prudente) con il direttore di Canale 5 Massimo Donelli: «Trovo
quantomeno singolare che si faccia il processo a un programma non
ancora andato in onda e che fin qui è solo uno fra i tanti progetti
sperimentali ai quali stiamo lavorando» . Donelli dice che l'obiettivo
è proprio «valorizzare una professione che è troppo spesso
sottovalutata». Il tutto coinvolgendo «insegnanti preparati e disposti
a colmare, in una dimensione insieme seria e ludica, le lacune degli
alunni- star». Frenata e mano tesa, dunque.
Ma i precari non si fidano. Dice ancora Arborio, il professore che ha
lanciato l'allarme: «Magari faranno come a Forum» . E cioè? «Finti
insegnanti figuranti che parleranno bene della riforma Gelmini, oppure
che infilano un errore dopo l'altro per dipingerci come una massa di
ignoranti e preparare il terreno ad altri tagli» . Lorenzo Salvia per
il "Corriere della Sera"
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