Un corteo per tenere accesa la memoria sulle pagine più scure della cronaca italiana e per riflettere in un paese <
Scegliere Potenza non è stato atto casuale: la mente riporta ad Elisa Claps, la studentessa potentina trovata morta esattamente un anno fa nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità dopo 17 anni di vane ricerche, che non è vittima della mafia ma senza dubbio anch'essa un'anima innocente schiacciata dall'ingiustizia e dall'omertà. Il corteo, infatti, ha visto sfilare anche diversi familiari di vittime innocenti in un contesto generale e l'interminabile schiera, partita da Piazza Bologna, è confluita nel piazzale antistante la Regione con a capo, oltre a Don Ciotti, anche don Marcello Cozzi da subito in prima linea per organizzare l'evento in Basilicata.
Il corteo era composto, tra gli altri, tra i parenti delle 900 vittime delle mafie i cui nomi sono stati letti sia 2 giorni fa, in una veglia di preghiera, che ieri al termine della manifestazione. Tra i molti interventi significativi, di particolare rilievo le frasi di Vito De Filippo, presidente della giunta regionale della Basilicata, che ha sottolineato la presenza dell' <
In una giornata quasi primaverile e carica di significati e di idee, a fare da nota stonata e da spunto per ulteriori riflessioni, in senso negativo su ciò che ancora non funziona nella coscienza del paese, ci ha pensato il risultato shock di un sondaggio dell'associazione "MafiaContro" su un campione di 1.062 ragazzi fra i 15 ed i 18 anni, che frequentano sette istituti scolastici siciliani, una scuola friulana ed una lombarda. I dati raccolti sono stati a dir poco insoddisfacenti ed anche agghiaccianti: il 26 %, una fetta significativa degli studenti dunque, considera Falcone e Borsellino <
Il 10 % degli intervistati considera i 2 capi criminali Totò Riina e Bernardo Provenzano <
La sensazione più inquietante però, a parte l'ignoranza diffusa e la mancanza di identificazione nelle figure giuste, è la rassegnazione che emerge nei giovani nel considerarsi pronti a convivere ed accettare senza opposizioni l'intimidazione mafiosa. Considerando che proprio la gioventù italiana rappresenta il futuro nella lotta alla criminalità organizzata, i presa (da http://www.levanteonline.net/)
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