“Il Governo ha
dovuto prendere atto che la norma-vergogna sulle graduatorie della
scuola rendeva il Milleproroghe oltremodo incostituzionale, calpestando
la sentenza della Consulta di qualche giorno fa. Grazie anche
all’intervento di Napolitano ha dovuto fare marcia indietro”. Lo ha
detto l’on. Tonino Russo (Pd), componente della Commissione Cultura
della Camera, a proposito del maxi-emendamento al Milleproroghe che non
contiene più la proroga degli aggiornamenti delle graduatorie degli
insegnanti precari, sulla quale si era pronunciata la Corte
Costituzionale, il 9 febbraio scorso.
“Questa vicenda – prosegue Russo (Pd) - più di ogni altra, dimostra
l’inettitudine mista ad arroganza del Governo: errori su errori,
scorrettezze istituzionali e la manifesta incapacità di porsi un
limite, anche dinanzi al giudice delle leggi”.
“Il ministro Gelmini non ha perso occasione per assecondare le spinte
discriminatorie di quei pezzi della Lega nord meno adatti ad occuparsi
dei temi della cultura e della scuola. Speriamo – continua il deputato
Pd - che, dopo l’ennesima bocciatura, prenda atto che il criterio
meritocratico è l’unico che può e deve essere applicato per la
formulazione delle graduatorie”.
“La sentenza della Consulta - sottolinea il parlamentare democratico -
ha certificato la fondatezza e la lungimiranza della battaglia politica
che, da due anni a questa parte, abbiamo portato avanti, a sostegno dei
docenti ingiustamente discriminati”.
“Al governo ed alla maggioranza - conclude - consiglio, per il futuro,
maggiore equilibrio e minore precipitazione”.
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