Il 31 gennaio è
stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sulla nuova
formazione dei docenti che entro 15 giorni dovrebbe entrare in vigore.
Max Bruschi, l'esperto incaricato dalla Gelmini, è felice, un po' di
meno qualche sindacato, mentre ancora in attesa spasmodica di certezza
i precari, soprattutto gli abilitati in strumento musicale cui non è
stato ancora consentito nemmeno l'ingresso nelle graduatorie a
esaurimento, seppure con riserva.
L'aspetto più interessante riguarda la programmazione dei posti
realmente liberi, perchè sulla base di questi, aumentati del 30%, il
Miur potrà bandire i concorsi, in modo, ma sarà difficile, da evitare
altro precariato. Nel dettaglio, per le maestre sarà necessario avere
la laurea quinquennale, ma a numero chiuso, e con corsi specifici per
il sostegno.
Saranno le Università di Scienza della formazione a rilasciare il
titolo abilitante. Anche per insegnare una disciplina artistica
musicale o coreutica (nelle secondarie) sono previsti percorsi ad hoc.
Per i docenti della secondaria di primo e secondo grado è
indispensabile la laurea magistrale (3+2) specifica per la materia, e
poi un tirocinio formativo attivo di un anno, di cui 475 ore a scuola,
comprese 75 ore per la disabilità. Chi vorrà potrà specializzarsi per
l'insegnamento della sua materia in inglese.
Indispensabile in ogni caso risulta il tirocinio, tanto che i vecchi
laureati potranno svolgerlo dopo avere superato un test preselettivo
(scritto e orale) per accedervi. A giudicare se il tirocinio è servito
lo stabilirà, dando l'attestato, il collega tutor con almeno 5 anni di
ruolo.
Nelle grandi linee il progetto ministeriale sembra buono solo nella
definizione annuale del fabbisogno che consentirà agli Atenei
l'apertura programmata dei corsi, sicuramente a costo salato, mentre
eccessivo sembra il peso dato al tirocinio.
Pasquale
Almirante - La Sicilia del 06 febbraio 2011