'La questione
dei giovani non e' nuova in Italia ma certamente aggravata, negli
ultimi anni, da riforme del mercato del lavoro evidentemente
squilibrate a favore della solo flessibilita' in entrata. Una
flessibilita' che non offre al lavoratore, sopratutto giovane, la
possibilita' di costruire un percorso professionale di crescita''. Lo ha dichiarato al Servizio di
Informazione Religiosa della Cei Cristiano Nervegna, segretario
nazionale Movimento Lavoratori Azione Cattolica, in riferimento alla
conferenza stampa tenuta ieri dai ministri Sacconi, Gelmini e Meloni
per fare il punto sul ''Piano di azione per l'occupabilita' dei
giovani''.
Il Piano, promosso dai ministeri della Gioventu',
dell'Istruzione, dell'Universita' e Ricerca e del Lavoro e Politiche
sociali, prevede un impegno finanziario complessivo di oltre 1 miliardo
di euro. ''Il tema centrale e' - secondo Nervegna - l'attivazione di
percorsi che permettano, sin dalla scuola, di avere una precisa
percezione dell'evoluzione positiva, in termini di competenze e profili
professionali, del proprio progetto di vita''. Per il segretario del
Mlac, ''la sensazione e' che la sfiducia dei tantissimi che restano a
casa senza studiare ne' lavorare (21.2% tra 15 e 29 anni), dipenda
essenzialmente da questa difficolta' ad intravedere una prospettiva, un
percorso progressivo''.
Questo aspetto e' strettamente collegato, a giudizio di Nervegna, ad un
altro tema che considera ''centrale'': ''la valenza educativa come
elemento strettamente interconnesso anche alla transizione
scuola-lavoro''. Percio', ''le azioni concrete che il Governo ha
annunciato ieri, in attesa si concretizzino, saranno utili se faranno
evolvere in questa direzione una necessaria (e tardiva) attenzione ad
un mondo giovanile che non rifiuta il lavoro (come spesso
superficialmente si afferma), ma l'idea che questo non sia piu'
collegato ad alcun progresso sociale''.
Le misure presentate, dal monitoraggio delle richieste del mercato del
lavoro, all'orientamento nelle scelte scolastiche, all'integrazione
scuola-universita'-lavoro, ai servizi di accompagnamento sino allo
sviluppo dei contratti di apprendistato di terzo livello, ''saranno
efficaci nella misura in cui l'intero Paese si fara' carico di
generazioni a cui, di fatto, e' stata sottratta persino l'idea di un
futuro migliore''. ''In attesa che queste misure diventino, finalmente,
operative - conclude Nervegna - e' urgente veicolare messaggi
differenti da quelli che, quotidianamente, bersagliano il mondo
giovanile togliendo loro quell'orizzonte morale che costituisce il
substrato essenziale di ogni percorso intrinsecamente evolutivo''. (ASCA)
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