La posizione
del PD sulla scuola è nota ed è stata approvata a Varese. Ed è noto che
non ci sia alcun accordo del PD nazionale con la proposta del senatore
Pittoni di albi regionali per gli insegnanti. Come sempre, c'è solo
tanta demagogia da parte della Lega, sul reclutamento dei docenti.
Mentre parla di merito e reclutamento, infatti, approva il taglio di
migliaia di cattedre e di posti di lavoro nella scuola, trovando negli
insegnanti meridionali il capro espiatorio del precariato scolastico.
Un serio sistema di formazione iniziale e di reclutamento nella scuola
richiede investimenti sulla formazione iniziale dei docenti, il
tirocinio nelle scuole e una selezione che permetta davvero di valutare
in modo imparziale il merito. Alla scuola servono insegnanti che
abbiano una formazione di livello europeo , non insegnanti allevati e
cresciuti sotto il campanile. I cittadini di domani hanno bisogno di
una scuola pubblica di qualità e di insegnanti all'altezza del compito
educativo. La Lega ha votato i tagli alla scuola, leggi finanziarie in
cui non sono previsti investimenti nella qualità della formazione degli
insegnanti, di questo porta la responsabilità politica, che cerca di
far dimenticare con proposte pasticciate, che non danno risposte alla
necessità di riforme per la qualità del sistema scolastico.
Tra i punti preoccupanti del disegno di legge è che non si comprende da
chi sarebbero composte le commissioni di valutazione per l'accesso
all'albo regionale. Se fosse da membri espressi dalla giunta regionale
come contenuto nel ddl Goisis, si darebbe spazio ad ogni forma di
clintelismo. Per evitare l'esodo dei neoassunti, garantendo la
continuità didattica, basta bloccare la mobilità con l'assunzione in
ruolo per tre anni come sostiene il documento del PD, "La continuità
didattica è un bene essenziale: salvo rare e motivate eccezioni, il
personale docente dovrebbe rimanere in servizio presso la stessa scuola
per non meno di 3 anni. L’accesso all’insegnamento deve avvenire in
ogni caso per pubblico concorso; rimane aperto l’ambito territoriale in
cui il concorso può essere effettuato, fermo restando il pari diritto
di accesso per tutti i cittadini italiani (e ormai anche dell’Unione
Europea, unico vincolo essendo quello della conoscenza della lingua)".
Dichiarazione di
Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico.
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