Metti una sera a
cena…con il preside e il direttore, in un ridente paesino etneo, in
compagnia del presepe e le luci del natale, a parlare di scuola, di
istruzione e di giornalismo. Con il direttore felice a festeggiare il
compleanno e l’invidiabile quota di visite raggiunte “dell’ammiraglia
dell’informazione scolastica nazionale”. Della necessità di avere una
informazione puntuale, precisa, “di prima mano” e di qualità nel
settore della scuola, quotidianamente interessata da continui
aggiornamenti, cambiamenti e “riforme epocali”.
Un aggiornamento utile e indispensabile per tutto il personale della
scuola, per docenti, dirigenti, studenti.
Un’informazione puntuale e qualificata che il sito fornisce
quotidianamente e gratuitamente a tutti con risultati soddisfacenti e
lusinghieri.
Con il preside felice per la scommessa vinta, per la battaglia “portata
a buon fine”, con impegno, dedizione e competenza. E con la
collaborazione fruttuosa di un gruppo di “Top Redattori” che con
abnegazione e professionalità, contribuiscono a realizzare, giorno per
giorno, un “ prodotto editoriale” competitivo, cercato e letto da
migliaia di visitatori.
Col preside felice, soprattutto, per la positiva e definitiva soluzione
della ben nota e complicata vicenda dei 416 presidi siciliani,
vincitori di concorso, successivamente sospesi da una sentenza del CGA
siciliano e, infine, reintegrati nella loro posizione da una legge
voluta da tutto il parlamento nazionale.
E quella sera, tra antipasti e spumante, ho capito che per comprendere
pienamente la questione “delicata e lungamente dibattuta” dei presidi
siciliani, bisogna avere una visione completa e sgombra da preconcetti,
ascoltare tutte “le campane”, capire il punto di vista dei diretti
interessati.
Forse, come mi ha insegnato, un mio caro amico, non sempre la verità
“pende solo da una parte”, forse bisogna andare oltre le apparenze e i
luoghi comuni, bisogna saper scendere sempre in profondità nelle cose,
in tutte le cose.
E la vicenda dei presidi, al di là dei dibattiti e degli editoriali,
deve essere riletta in maniera seria e serena, deve essere ricondotta
nelle giuste dimensioni e valutazioni.
E possiamo considerala metafora della legalità e della sicilianità,
dell’istruzione pubblica e della scuola siciliana.
E in tema di scuola pubblica e di
regole, forse ha ragione il preside, ma nulla toglie che anche il
nostro direttore possa avere ragione, benché Polibio continui a
mantenere una posizione mediana che è poi in fondo quella di tutto il
nostro sito Aetnanet.org.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it