Ho promesso a
Salvatore Tanieli di scrivere dell'esperienza fatta all'Agrario di
Maglie, dei ragazzi e delle ragazze che hanno ascoltato di nuovo
parlare di lebbra, del fungo che sta mettendo in ginocchio la precaria
foresta degli ulivi del Salento leccese già messa a dura prova dalle
vicende di mercato dell'olio.
Sono arrivato nell'atrio dove ci sarebbe stato il Workshop e ho chiesto
ai ragazzi presenti "E' qui la festa?", mi hanno detto di si e ho
montato la mia digitale, ho tirato fuori la registrazione della serata
dell'11 dicembre e abbiamo parlato.
Abbiamo parlato di ambiente e territorio in una scuola sensibile grazie
alla Dirigente scolastica Prof.ssa Albarosa Macrì Tronci dell' Istituto
Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente che è in via Circolone a
Maglie del Salento leccese (Lecce), dove ci sono tanti colleghi i
professori Salvatore Tanieli, Vittorio Giorgino, Antonio Andrani, Romeo
Stifini, Pasquale De Paola e la Prof.ssa Rita Garofano che hanno
partecipato attivamente alla realizzazione di questa giornata per
l'Agricoltura e l'Ambiente.
Questo Istituto è impegnato in attività di aggiornamento e di
approfondimento delle competenze tecniche sulle materie oggetto
dell'attività professionale del perito agrario per assicurare che lo
studente prossimo libero professionista approfondisca ed estenda la
propria competenza tecnica e professionale.
I miei colleghi e tutti gli insegnanti dell'agrario di Maglie hanno
messo in atto una serie di iniziative sull'identità dell'Istituto,
perché hanno realizzato il progetto educativo e organizzativo
attraverso gli interventi e i percorsi formativi tesi a garantire il
diritto all'apprendimento, la valorizzazione delle diversità, lo
sviluppo delle potenzialità.
Nel Workshop di oggi che aveva per tema la lebbra dell'olivo si è
raggiunto l'obiettivo di fornire conoscenze generali sugli agenti di
questa malattia, sulla patogenesi, sulle risposte dell'ospite con
particolare riferimento alla resistenza, all'epidemiologia, alla
diagnosi e ai mezzi di lotta per dotare gli studenti di Maglie che sono
ragazze e ragazzi che abitano in 50 dei 97 Comuni del Salento leccese
di strumenti teorico-pratici per la diagnosi e l'attuazione di
strategie di lotta ecocompatibili.
Abbiamo parlato del ruolo della patologia vegetale per garantire cibo
sano, sicuro e per tutti. Il ruolo delle malattie in post-raccolta, dei
cambiamenti climatici e della biosicurezza.
Insieme al Consorzio di Bonifica Ugento e li foggi l'Agrario di Maglie
ha deciso di lavorare nell'ambito di progetti con il Prof. Franco Nigro
della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari anche su tematiche
emergenti, quali l'effetto dei cambiamenti climatici sulle malattie
delle piante, l'effetto della globalizzazione dei mercati sul
trasferimento di parassiti tra continenti, la biosicurezza, e con lo
sguardo a i problemi pratici locali del nostro territorio. Tutto ciò
verrà svolto con una forte attenzione all'internazionalizzazione e
dedicando parecchie risorse al trasferimento delle novità tecnologiche
al territorio attraverso l'azione degli studenti dell'Agrario di Maglie.
Per la lebbra dell'olivo oggi all'Agrario di Maglie attraverso le
parole del Prof. Franco Nigro e quelle del Prof. Antonio Andrani, si
sono formati nuovi giovani fitopatologi in grado di osservare la
malattia e studiarla con la direzione scientifica dell'Università e
l'affiancamento dell'Area Agraria del Consorzio di Bonifica Ugento e li
foggi. Il fitopatologo è sempre più medico delle piante, è cioè dotato
di un bagaglio tecnico tale da permettergli di utilizzare le tecnologie
più sofisticate per risolvere problemi molto concreti. E' questa una
professione quanto mai affascinante e in continua evoluzione.
Si è discusso dell'attuazione di iniziative di ricerca e sviluppo nel
campo della innovazione tecnica e tecnologica in agricoltura
relativamente al settore olivo-oleicolo del Salento leccese.
Anche la diagnostica su materiale asintomatico per determinare
l'infezione di lebbra può rivestire un concreto interesse.
La ricerca mira a trovare nuove e più valide soluzioni, in termini di
efficacia ed ecocompatibilità, per la difesa integrata dell'olivo dalla
lebbra.
Alla fine dell'incontro mi sono fermato a parlare in particolare con la
Dirigente scolastica Prof.ssa Albarosa Macrì Tronci, la Prof.ssa Rita
Garofano, il Prof. Antonio Andrani e il Prof. Salvatore Tanieli e
insieme abbiamo deciso di organizzare altri Workshop perché quello che
abbiamo fatto oggi resta il momento di incontro di decine di giovani
con la ricerca e con il mondo delle professioni. Oggi è stato quasi un
momento di festa, oltre che di confronto scientifico. Nonostante il
sempre più frequente ricorso alle nuove tecnologie come le
videoconferenze su internet e i social network, incontrarsi di persona,
scambiare in modo diretto le proprie opinioni, rivedere vecchi colleghi
e incontrarne di nuovi, incontrare i giovani, resta importante, perchè,
per fortuna, il fattore umano resta fondamentale.
Oggi a Maglie abbiamo dimostrato che "l'Istruzione Agraria non è il
marginale residuo di un mondo bucolico in via d'estinzione, ma una
realtà vitale e dinamica che si lega a settori d'eccellenza, come
quelli dei prodotti tipici e di qualità, del made in Italy che resiste
alla globalizzazione, delle biotecnologie, della difesa e della tutela
dell'ambiente, del "verde" e della qualità della vita".
E citando ancora ciò che è stato scritto nel Manifesto dell'Istruzione
Agraria "L'unicità delle scuole agrarie è ribadita dal fatto che i
titoli di studio rilasciati sia dagli Istituti Professionali Agrari
(Agrotecnico) sia dagli Istituti Tecnici Agrari (Perito Agrario),
titoli di studio terminali ed equipollenti, danno diretto accesso ad
attività professionali, di cui all'art. 2229 cc, esercitabili
nell'intero territorio nazionale, rendendo necessaria la creazione di
figure professionali con profili e competenze omogenee su tutto il
territorio nazionale".
(di Antonio Bruno, Dottore Agronomo, da
http://www.viniesapori.net/)
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