Nella calza
dell’Assessore regionale all’Istruzione la Befana fa trovare
tanto carbone e qualche piccola pagliuzza colorata.
Lo ha detto lo stesso Assessore, Mario Centorrino, nell’incontro
regionale dell’ASASI, che si è svolto a Palermo presso la sede
della Provincia regionale al Palazzo Jung. Di via Lincoln
e, facendo il bilancio dell’anno scolastico, dopo aver
evidenziato con una certa soddisfazione alcune piccole conquiste
e positive risposte ai tanti problemi della scuola siciliana (non
ultima la questione dei 416 presidi “congelati”, positivamente risolta)
ha annunciato con tanta amarezza la difficoltà oggettiva di venire
incontro alle esigenze della scuola, dato che il bilancio regionale ha
ridotto tutti i capitoli di spesa e di conseguenza anche i
finanziamenti regionali per la scuola saranno ridotti del 10 o 20%.
Drastica e dura decisione in netto contrasto con quanto lo stesso
Presidente della Regione nel discorso augurale dell’anno scolastico ha
dichiarato, assegnando alla scuola siciliana centralità, priorità,
importanza strategica, prospettiva di futuro…… tutte belle parole,
senza sostanza e senza coerenza.
In occasione dell’inizio del nuovo anno si formulano per le promesse di
nuovi propositi, ma spesso restano solo “promesse”.
La scuola siciliana attende ancora da anni la Legge sul diritto allo
studio, la normativa che regoli il diritto allo studio. Occorre fare
chiarezza sulle procedure connesse alla formazione
professionale, definito “mercato di merce umana”,
constatando che ci sono tanti corsi con pochi studenti e di età
superiore a quella prescritta, così pure la
razionalizzazione della rete scolastica richiede una revisione ed
una più organica impostazione.
Le 1.053 scuole della Sicilia non hanno ancora una scheda di
effettivo e puntuale monitoraggio circa le strutture ed i
servizi, così pure non risulta chiaro all’Assessore quante scuole
potranno essere in grado di ospitare il servizio scolastico a tempo
pieno.
I fondi europei per il prossimo anno saranno l’unica salvezza e l’unica
fonte di sostentamento all’ordinaria vita scolastica, operando alchimie
e strategie per garantire il regolare funzionamento della scuola. Tempi
duri e neri per la scuola siciliana e per tutta la popolazione , visto
il perdurare dello stato di instabilità politica, che passa attraverso
un bilancio provvisorio ed una sempre diffusa precarietà.
Tra le nere nubi del cielo, in lontananza si intravede un leggero
chiarore di speranza e si comincia così a cucire la calza per la Befana
del 2012,sperando che per l’anno che verrà, possa contenere meno
carbone e maggiori segni di positività e di progresso
Giuseppe Adernò
redazione@aetnanet.org