A Padova il
13^ convegno nazionale dei centri interculturali, un momento di
incontro e di scambio di buone pratiche. Ecco le più significative, da
Torino a Bologna passando per Genova
PADOVA - La necessita' di favorire l'integrazione a partire dai banchi
di scuola e' ormai chiara a molti soggetti pubblici e privati che, in
tutta Italia, stanno attivando progetti piu' o meno innovativi. Sono
queste esperienze al centro del convegno nazionale dei centri
interculturali "Fare inte(g)razione tra enti locali, scuola e
comunità", organizzato a Padova (centro San Gaetano, via Altinate).
VENETO - In un ideale viaggio lungo le eccellenze, il Veneto spicca per
due programmi, entrambi padovani. "Una scuola per tutti" coinvolge il
Comune, la cooperativa sociale Orizzonti, 16 nidi comunali, 10 scuole
dell'infanzia comunali e 14 istituti comprensivi, con l'obiettivo di
prevenire la dispersione scolastica sostenendo nell'apprendimento
dell'italiano gli alunni stranieri e i loro genitori. La citta' del
Santo ospita anche "Percorsi di cittadinanza", di cui sono destinatari
gli adolescenti delle scuole superiori e le loro famiglie. Anche qui si
promuove l'orientamento scolastico, la facilitazione linguistica, il
doposcuola e il counseling interculturale.
A MILANO e' operativo "Non Uno di Meno. Ragazze e ragazzi stranieri
nell'istruzione superiore", realizzato in collaborazione tra la
provincia e il centro "Come". Il progetto spicca perche', oltre ai
laboratori di italiano, alla mediazione e all'integrazione
extrascolastica, promuove il riconoscimento delle competenze acquisite
nella scuola del paese d'origine attraverso crediti formativi. "Anche
le mamme a scuola di italiano" e' invece l'esperienza del comune di
Brescia e di 9 istituti scolastici. Il punto di partenza e' l'idea che
un coinvolgimento della madre nel contesto scolastico incida
positivamente sull'integrazione degli alunni stranieri. Per questo, le
scuole organizzano gruppi di alfabetizzazione accompagnati da attivita'
di conoscenza del territorio e dei servizi, scambio e condivisione con
le mamme italiane.
Spostandosi ancora un po' si arriva a GENOVA, dove e' attuato il
progetto "La scuola, luogo di incontro: lingue e racconti tra famiglie
e bambini in contesti interculturali", che unisce comune, Universita' e
cooperativa sociale "Saba". L'iniziativa offre spazi di incontro tra
genitori, nonni, insegnanti, mediatori culturali all'interno di nidi e
scuole dell'infanzia.
A TORINO, invece, c'e' "Giovani al centro": realizzato dal locale
centro interculturale e dall'associazione "Asai", sfrutta il teatro
come luogo di integrazione e di maturazione dei giovani fino ai 20 anni.
Anche a BOLOGNA eccelle per due esperienze collegate tra loro: la prima
è la "Cool Summer free style - Summer School di SeiPiù", organizzata
dal comune e finanziata dalla Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna. La scuola estiva, gratuita, e' nata per colmare il vuoto di
servizi educativi interculturali durante la chiusura estiva delle
scuole. Prevede laboratori mattutini per il rafforzamento dell'italiano
e attivita' pomeridiane aperte a studenti stranieri e italiani, mirate
alla socializzazione. Il progetto "SeiPiu'", invece, favorisce
occasioni di socializzazione per le madri attraverso laboratori di
italiano, informatica, sartoria e cucina ed e' promosso e finanziato
dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con la collaborazione
di associazioni locali.(Dires - Redattore Sociale)
(da www.dire.it)
redazione@aetnanet.org