Maestre elementari mandate a fare supplenza
alle vicine scuole medie, visto che non lì ci sono insegnanti per
sostituite i colleghi assenti. Succede all'istituto comprensivo
di Bernate Ticino (Mi), dove il preside Giuliano Fasani ha deciso di
fare fronte in modo creativo alla cronica assenza di docenti,
conseguenza dei tagli del governo all'istruzione. Ma le maestre non ci
stanno, e hanno scritto lettere di protesta contro un provvedimento che
considerano "assurdo e contrario alla legge". Loro, abituate a curare i bambini, non sono
abilitate per insegnare a ragazzini 13enni. E nemmeno vogliono
avere la responsabilità di dovere vigilare sui preadolescenti, più
agitati.
Fai-da-te, ultima frontiera
della scuola in crisi
Il problema si pone per le supplenze brevi, di uno o due giorni, che
ricadono economicamente sulle spalle della scuola. E l'istituto, a
corto di quattrini come tutti, si è arrangiato a modo suo. Le maestre
di Bernate hanno scritto a Cgil, che impugnerà le circolari con cui la
presidenza ha deciso di mandare le maestrine alle medie. Eccone una,
del 10 ottobre: "Quando si verifica l'assenza dei docenti della
secondaria di primo grado (le medie ndr.) senza che sia possibile la
sostituzione - scrive il dirigente scolastico -
gli alunni saranno divisi equamente fra le classi con i docenti
presenti della primaria (le elementari ndr) e della secondaria".
Ma dal 21 ottobre il preside ha deciso di fare di più, e ha comunicato
alle maestre che sono loro a doversi spostare per andare in classe
dagli studenti "grandi". Pippo Frisone, responsabile dell'ufficio
vertenze di Flc Cgil, attacca: "Quello
che il preside sta facendo è del tutto illegittimo. Impugneremo tutti
gli ordini di servizio che ha emanato. Anzitutto, spostando i docenti
da un tipo di scuola all'atro calpesta il contratto di lavoro. E
poi, cosa più importante, sottraendo le maestre alla scuola elementare
interrompe i progetti didattici. Le insegnanti a disposizione
dovrebbero essere impiegate per le cosiddette ore di "compresenza",
caposaldo del modello didattico del tempo pieno". ( di Franco Vanni da http://milano.repubblica.it/)
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