In questa sede si vuol ricordare anche una battaglia “piccola” sulla
scuola che è bene non dimenticare e che crediamo sia emblematica dello
stato della politica, di come la politica interpreta il suo ruolo, il
suo rapporto con la magistratura, l’applicazione della giustizia, la
concezione del potere.
Qualche anno fa alla domanda: “Quali garanzie offre questo Stato […]
per quanto attiene all’applicazione del diritto, della legge, della
giustizia? Quali garanzie offre contro […] l’abuso di potere,
l’ingiustizia?”, Leonardo Sciascia rispondeva: “Nessuna. […] I
cittadini che fanno il proprio dovere […] si vedono regolarmente presi
in giro prima e ridicolizzati poi”.
Ancora oggi è così. E ce lo conferma la vicenda del concorso dei
dirigenti scolastici in Sicilia annullato da diverse sentenze della
magistratura e che una politica prepotente cerca di ribaltare, ancora
una volta, con leggi di favore, non generali e astratte, ma attente ad
interessi particolari.
Attenzione! In questa vicenda, oggi, il partito rischia di perderci la
faccia perché il nostro agire non è stato serio e non è stato nemmeno
coerente con le altre battaglie portate avanti a difesa dei principi
della separazione dei poteri e della legalità.
I fatti. Il CGA Sicilia azzera un concorso per vizi evidenti che
travolgono l’intera procedura e sancisce che il concorso va rifatto. Ad
oggi, per lo stesso concorso, anche il Consiglio di Stato ha accolto
tutti i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica che i vari
ricorrenti hanno intentato (se ne possono contare almeno sei). Per uno
di questi ricorsi, così si esprime il Consiglio di Stato: “A rafforzare
le conclusioni di cui sopra, concorre, nel caso concreto anche la
fondatezza (…) con la quale si denuncia l’assoluta inadeguatezza del
tempo dedicato dalla Commissione alla correzione degli elaborati” (si
veda parere 989/07, 11 marzo 2009).
Ebbene, solo qualche mese fa, l’Italia dei Valori si vantava di aver
ostacolato l’ennesima legge vergogna a firma PDL, firmatario l’On.
Pagano, che con un emendamento inserito nel c.d decreto
“salva-precari”, faceva salvi i diritti dei vincitori del concorso in
realtà annullato dalla magistratura. Questo solo qualche mese fa. Oggi,
invece, l’Italia dei Valori con la proposta di legge 3286, prima
firmataria l’On. Siragusa, in pratica si appresta a sottoscrivere una
legge con la quale si stabilisce che i vincitori del concorso annullato
relazioneranno sull’esperienza maturata e, per loro, come per miracolo,
il nuovo concorso è già bello e fatto, e vinto. E l’ennesima legge che
annulla le sentenze dei magistrati è servita a tavola.
E gli altri concorrenti, compreso i ricorrenti? Presi in giro prima e
ridicolizzati dopo, avrebbe detto Sciascia: presi in giro prima, con un
concorso farsa, e ridicolizzati dopo, con una legge-sanatoria fasulla.
Ci si può spiegare in questa sede, pubblicamente, perché il partito ha
cambiato idea?
Si vuol anche ricordare che il non dare spiegazioni sulle ragioni che
hanno portato a questa inversione di marcia è in contraddizione con i
principi di trasparenza del partito perché interrompe il discorso
pubblico portato avanti.
Il “lodo Siragusa” ricorda un antico detto: “chi ha denari e amicizia
prende in giro la giustizia”. Ma l’Italia dei Valori non si può fare
complice di simili comportamenti che finiscono col prendere in giro la
giustizia.
Il “lodo Siragusa” non è una proposta seria. E per questo motivo noi
chiediamo al partito di rivedere tutta la questione e di ritornare alla
posizione iniziale rispettosa delle sentenze.
Si fa anche notare che nel territorio questa battaglia era stata vista
come una buona battaglia. Una battaglia giusta, letta positivamente da
tanti cittadini e professionisti del settore del mondo della scuola che
anche grazie a questa battaglia avevano compreso che il nostro agire
era ed è improntato a difesa dei valori della nostra Costituzione; che
le nostre scelte sono coerenti e valgono sia per i processi e per le
vicende che vedono coinvolto Silvio Berlusconi sia per i processi e le
vicende che vedono coinvolti tanti cittadini semplici, comuni, normali.
Altrimenti, ci chiediamo: in futuro come ci si potrà scandalizzare e
gridare contro le leggi vergogna del “cavaliere”, usate per difendersi
dai processi, se noi stessi ci si accoda nel sostegno di leggi
che aggirano e annullano sentenze e processi e negano giustizia a chi
alla magistratura si è rivolto con fiducia e a cui la magistratura ha
più volte dato ragione con pronunce passate in giudicato?
* * *
Anche per questi motivi, non è facile fare politica e opposizione in
Sicilia...
Ai livelli bassi si combatte disarmati, a volte in solitudine, senza
potere e senza risorse, e ai livelli alti accade che si manchi anche di
coerenza nell’agire politico, e ci si prende in giro. Risulta, quindi,
assai difficile, poi, nel territorio, far comprendere la nostra
presunta diversità, la nostra identità, se nelle cose concrete e vicine
ai cittadini, che i cittadini possono misurare concretamente, noi non
si è coerenti e credibili.
Per queste ragioni, in questa sede, si chiede al partito di esprimere
la sua contrarietà anche al c.d. “lodo Siragusa” e di
contrastarlo dentro e fuori le aule parlamentari con il massimo impegno
possibile. Altrimenti, non ci si deve meravigliare se, poi, di fronte a
comportamenti riprovevoli pochi ormai si scandalizzino: “così fan tutti
- dicono in tanti - chi nel piccolo e chi nel grande”.
Ma ed ecco il punto: l’Italia dei Valori non deve fare come gli altri,
come tutti.
Noi abbiamo l’obbligo della coerenza. Abbiamo il dovere di tenere vivo
il discorso pubblico, con serietà, affinché un giorno a quella
domanda posta da Sciascia poter rispondere: sì, c’è uno Stato che ci
garantisce dalle ingiustizie.
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