Una ricerca
realizzata da Adiconsum in collaborazione con le case editrici G.
D’Anna e Loescher con l’associazione Anarpe ha permesso di delineare il
quadro odierno dell’uso delle nuove tecnologie in ambiente scolastico.
Con l’apertura delle scuole, infatti, ci si interroga nuovamente sul
buon esito degli investimenti infusi dal Ministero sulle nuove
tecnologie, ma i risultati sono spesso scadenti soprattutto per quanto
riguarda le politiche di accesso a tali strumentazioni e, per logica
conseguenza, sui risultati effettivi conseguiti. 1570 studenti,
523 genitori, 299 docenti: l’indagine si pone l’obiettivo di
approfondire dall’interno l’effettivo rapporto tra la scuola e
l’informatica, l’approccio agli strumenti digitali nell’insegnamento ed
eventuali ostacoli sulla via di un efficace percorso didattico
accompagnato da pc, reader e supporti vari.
Emerge una sorta di doppio binario nel rapporto con gli strumenti: la
quasi totalità degli insegnanti e degli alunni confida di avere in casa
un computer. Solo il 72% degli insegnanti, però, dichiara di farne uso
in ambito scolastico per finalità didattiche, mentre il 28% nega ogni
utilizzo dello stesso: «Le aule informatiche e la connessione a
internet sono presenti nella maggioranza delle scuole, ma solo il 16%
degli insegnanti ne fa un uso plurisettimanale. Il 28% 1 volta la
settimana, il 29% meno di una volta al mese e un 27% non vi mette mai
piede [...] Fra gli ostacoli evidenziati dagli insegnanti gli scarsi
investimenti effettuati dal Ministero nelle scuole (50%), l’assenza di
adeguati incentivi economici (38%), l’assenza di adeguate
strumentazioni (31%)». Parallelamente gli alunni avrebbero confidato
anche scarsa fiducia nei docenti, considerandoli scarsamente abili in
materia (per contro, i docenti dichiarano nel 76% dei casi di
considerasi “esperti”).
La scuola italiana non è cambiata molto negli ultimi anni, insomma: si
usano CD e DVD, ma si ignora ampiamente l’aula informatica e le
strumentazioni disponibili, spesso peraltro del tutto precluse
all’utilizzo da parte degli studenti. Adiconsum punta inoltre il dito
sul caro prezzi, anche se l’opinione in tema di ebook non forma ancora
un fronte unico:
Per il 60% dei genitori gli e-book possono contribuire a contenere il
caro-scuola, a fronte di un 40% che li ritiene di scarso o nullo
contributo
Loescher, sul fronte editoriale, esprime invece coraggio nel voler
affrontare le sfide della tecnologia anche se tali sfide potrebbero
minare alla base la tradizione cartacea del settore:
Proponiamo da anni testi con contenuti aggiuntivi multimediali: una
volta erano audio e videocassette, ora sono CD, DVD, ed espansioni in
internet, a riprova del fatto che siamo sempre stati attenti
all’evoluzione della pedagogia e della tecnologia, che solo ora inizia
a vedere la diffusione di strumenti adatti alle esigenze
dell’insegnamento
Da (WebNews.it)
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