Ordine del giorno della Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti
Scolastici FLC CGIL - 8 settembre 2010
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL,
riunita a Frascati l’8 settembre 2010, denuncia la riduzione della
quantità e della qualità del servizio scolastico e il peggioramento
della situazione della dirigenza scolastica e dei lavoratori della
scuola a seguito delle scelte e dei provvedimenti del governo e del
MIUR.
Nel corso del passato anno scolastico la Struttura di Comparto
Nazionale dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL ha puntualmente
valutato la situazione delle scuole e dei dirigenti ed ha assunto
iniziative per tutelare e sostenere il lavoro dei colleghi. Il
contributo della Struttura di Comparto e della FLC CGIL ha consentito
di contenere, per quanto possibile, i problemi e di dare risposte
finalizzate alla qualità del servizio scolastico. Le proposte fatte
sulle problematiche del finanziamento alle scuole e i risultati
ottenuti hanno aiutato le scuole ad affrontare i problemi; la pressione
sull’amministrazione ha dato parziali soluzioni ai problemi della
quotidianità del lavoro con l’utenza; il forte senso di responsabilità
professionale dei dirigenti e dei lavoratori ha mantenuto forte, nelle
comunità, il riconoscimento del valore della scuola.
Però, così, non si può più andare avanti.
La riduzione del personale, docente e ATA, e le gravi difficoltà
finanziarie delle scuole, segnate pesantemente dal permanere inalterato
del debito dello stato verso le scuole, incidono sempre più fortemente
sul servizio scolastico reso all’utenza. I processi di cambiamento,
attivati senza alcuna considerazione degli effetti sulla didattica e
sulla sua organizzazione e senza formazione del personale, al solo fine
di ridurre la spesa per l’istruzione e la formazione, sono
strumentalmente affidati all’autonomia della scuola, che torna buona
solo quando si deve dire alle scuole di “arrangiarsi”.
Il senso di abbandono e di disconoscimento del valore del lavoro, che
si vive nella scuola, determinato anche dalle scelte di blocco dei
contratti e delle retribuzioni individuali, è aggravato dalla
percezione, per quanto riguarda i dirigenti scolastici, di essere
considerati solo dei meri esecutori di decisioni prese dall’alto, che
invadono e sviliscono l’autonomia della scuola e la professionalità dei
suoi lavoratori e di essere trattati dal MIUR e dalle Direzioni
Generali in modo arbitrario e in violazione del contratto di lavoro.
Al disagio ed alle proteste delle famiglie e dei lavoratori si
risponde, quando non si dice semplicemente di non volere nemmeno
incontrare chi protesta, come i precari, con l’invito ai dirigenti
scolastici ad utilizzare le sanzioni disciplinari e con l’atto di
indirizzo rivolto dal Ministro ai dirigenti tecnici (ispettori) ad
attendere, anche al di fuori di uno specifico mandato ispettivo, “a
verifiche relative all’assiduità della frequenza, alla continuità e
qualità delle prestazioni del personale dirigenziale scolastico, nonché
di quello docente e non docente.”
Un atto, quest’ultimo, grave e illegittimo, che viola la legge ed il
contratto, sia dei dirigenti che dei lavoratori, e che la Struttura
Nazionale di Comparto contrasterà con tutti gli strumenti a
disposizione.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC
CGIL, oltre ad essere impegnata a tutelare i dirigenti scolastici e a
difendere l’autonomia della scuola, ritiene necessario assumere
un’iniziativa che renda evidente all’utenza ed all’opinione pubblica la
drammaticità della situazione della scuola pubblica, le difficoltà
incontrate ogni giorno dai dirigenti scolastici nel loro lavoro e la
necessità di un cambiamento radicale delle politiche in atto sulla
scuola.