Sono circa 3
mila le scuole italiane che si sono iscritte spontaneamente a 'Scuola
mia', il programma che "usa la rete e gli smartphone nei rapporti tra
docenti, alunni e famiglie gestisce le pagelle elettroniche e la
comunicazione delle assenze". Lo afferma il ministro della Pubblica
amministrazione Renato Brunetta, che, dall'appuntamento della 'Summer
School 2010' a Frascati annuncia la pubblicazione "da domani o
dopodomani" della "classifica delle scuole benemerite che hanno aderito
spontaneamente all'iniziativa partita piu' di un anno".
(Adnkronos)
All'inizio, spiega Brunetta, "vedrete i piu' bravi, con la speranza che
qualche genitore si arrabbi e prema sulle dirigenze scolastiche per
fare attivare tutto questo. Dopodiche' pubblicheremo i cattivi".
Inoltre entro settembre il ministro conta di raddoppiare il numero
delle scuole iscritte a 'Scuola mia' "per poi arrivare a 10mila entro
la fine dell'anno" conclude Brunetta.
BRUNETTA, CONTINUA LAVORO SU ISTITUTI PER PIANO SMS GENITORI
(ASCA) Il ministero della PA e quello dell'Istruzione puntano ad
arrivare entro la fine dell'anno ad una completa adozione, da parte
delle scuole, del programma 'Scuola mia', il sistema che incentiva la
comunicazione tra istituti, docenti e genitori con messaggi online o
via sms. Ad annunciarlo il ministro per la Pubblica amministrazione e
l'Innovazione, Renato Brunetta, nel corso del suo intervento alla V
edizione della Summer School promossa dalla Fondazione Magna
Carta, presso Villa Tuscolana a Frascati. Attualmente, come ha spiegato
Brunetta, sono iscritti solo 3 mila istituti su un totale di 9-10 mila.
Il ministro ha inoltre lodato il lavoro della collega Gelmini ed ha
sostenuto la sua posizione sulla questione dei precari. ''Abbiamo una
percentuale di corpo docenti per alunno tra le piu' generose dei Paesi
industrializzati ma le loro performance non sono tra le migliori''. Brunetta ha poi precisato che ''non e' vero
che gli insegnanti guadagnano poco: negli altri Paesi lavorano di piu'
e guadagnano di piu'''. Per il ministro il problema e' che in Italia
non c'e' meritocrazia e c'e' un assenteismo altissimo che implica l'uso
di ''legioni'' di supplenti.
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