La scuola del
futuro cammina a passo lento. I libri
elettronici (scaricabili da Internet) e quelli misti (in parte
cartacei, in parte on line) cominciano infatti a fare capolino nelle
liste dei tesi da acquistare per il nuovo anno, ma la rivoluzione
digitale è ancora lontana: i nuovi supporti per la didattica non
appassionano i prof, che continuano a puntare in larga parte sul
vecchio manuale tutto di carta. A
segnare il record negativo sono i libri interamente on line, quelli che
vanno scaricati sul computer e eventualmente stampati: alle medie solo
lo 0,2% dei testi adottati corrisponde a questa tipologia, alle
superiori sono lo 0,1%.
Con buona pace della legge 133 del 2008 in cui il ministro
Gelmini ha scritto nero su bianco che dal 2011/2012 i docenti non
potranno più scegliere libri che siano solo cartacei, ma dovranno
ricorrere a testi multimediali o ai cosiddetti e-book, quelli
elettronici. Al primo banco di prova, in questo anno di transizione, i
nuovi prodotti sono rimasti nell’angolo, fatta eccezione per materie
come quelle scientifiche e quelle linguistiche. «Bisogna considerare
che nella categoria degli insegnanti l’età media è molto elevata- fa
notare Claudio Salone, preside del liceo Aristofane di Roma-. Forse
anche per questo i docenti restano attaccati al vecchio libro. Servirà
un cambio di mentalità per avviare questa transizione che, comunque,
avrebbe bisogno di più tempo, di altri due o tre anni, visto che al
momento i testi di nuova tipologia non sono all’altezza per qualità e
quantità di quelli cartacei».
Le scuole, dunque, al libro misto o digitale ci credono ancora poco.
«Ma anche le case editrici sono in ritardo- commenta Domenico Altamura,
preside del liceo Righi di Bologna-. L’offerta ancora non è molto vasta
e in molti casi il libro misto non è altro che il vecchio libro di
carta con allegato un cd su cui ci sono esercizi e qualche contenuto in
più. Le novità editoriali vere e proprie scarseggiano. Qualcosa si
trova per le materie scientifiche- continua il dirigente-. Noi, ad
esempio, abbiamo adottato un testo di fisica che ha una password
attraverso la quale i ragazzi possono scaricare contenuti in più dalla
Rete. Il futuro è questo, ma che ci si arrivi entro il prossimo anno la
vedo dura. Forse il ministero sta correndo un po’ troppo. Peraltro sul
mercato di libri on line tutti scaricabili da Internet ce ne sono
pochissimi».
Senza contare che l’utilizzo in classe del libro digitale ha le sue
difficoltà. «Per poter utilizzare a pieno i cosiddetti e-book
bisognerebbe avere aule attrezzate come laboratori in cui ogni ragazzo
ha un computer- spiega Mario Rusconi, vice presidente dell’Associazione
nazionale dei presidi-. Ma qui siamo nella fantascienza. Tuttavia se i
libri sono on line e lo studente non ha il pc in aula che fa, stampa da
Internet? A quel punto il risparmio si annulla». Già, il risparmio. Il
ministro ha introdotto l’obbligo di adottare solo libri misti o
elettronici anche per aiutare le famiglie, ma per il momento questi
prodotti non costano molto meno di quelli tradizionali. Le case
editrici stamperanno anche meno fogli, ma sono costrette a produrre
contenuti digitali che hanno un loro costo, soprattutto nella fase di
start-up. Inoltre se sul libro di carta l’Iva è al 4% sul contenuto
digitale è al 20%. Insomma, sul possibile risparmio forse «si
favoleggia un po’ troppo», dicono i presidi, «sicuramente questi testi
costano un po’ meno, ma, almeno per ora, i prezzi non sono in caduta
libera».
Tant’è che la spesa dei libri per ciascun figlio sfiora anche
quest’anno i tetti imposti dal ministero, quando non li supera. Secondo
le indagini delle associazioni dei consumatori una scuola su due viola
i limiti ministeriali. Il liceo classico come sempre segna un record
con molte classi che sforano i 400 euro, a fronte dei 320 imposti dal
ministro. Ma se c’è chi continua a sforare c’è anche chi punta
sull’innovazione per aiutare le famiglie. Quattordici scuole stanno
distribuendo a quattromila alunni testi scritti dai professori e
stampati in presidenza. L’idea è nata nell’Istituto superiore Majorana
di Brindisi che fa da capofila ad un progetto in via di espansione. «Il
13 settembre daremo ai nostri alunni i libri di 11 discipline per un
prezzo totale di 35 euro. Li abbiamo scritti e stampati noi- racconta
il preside Salvatore Giuliano-. E a 250 studenti di prima daremo anche
una versione on line dei testi da utilizzare in un notebook che gli
verrà fornito dalla scuola. A chi vuole sperimentare i nostri libri
(ribattezzati book in progress perché si possono modificare di
continuo, ndr) diciamo che è semplice basta solo iscriversi alla
piattaforma on line del progetto». Già 20 istituti sono in fila per il
prossimo anno.
(di Alessandra Migliozzi Il Messaggero)
http://www.ultimenotizie.tv/notizie-scienze/libri-elettronici-il-grande-flop-alle-medie-solo-lo-02.html
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