Dopo
l'incontro assolutamente inutile (e pagato, pare una beffa ma è la
realtà con i nostri soldi di contribuenti) con un portavoce del governo
che non ha neanche avuto il buon senso o il buon gusto di chiedere di
cessare lo sciopero della fame ed ha tentato di rabbonirci con
l'assicurazione di un certo (non quantificato) numero di posti in più a
spese della Regione Sicilia, lo sciopero della fame di Salvo, Pietro e
Giacomo continua.
La stampa e la televisione hanno mandato in onda pochissimo di quanto
avvenuto, ma quel pochissimo rappresenta esclusivamente la posizione di
Pizza e di Centorrino, le voci dei precari non si sono udite. In questo
stato non si deve protestare contro il governo. Chi lo fa non esiste
perché se non passi in TV e sui giornali non esisti.
Per questo motivo ci affidiamo tanto al web, che ancora ci permette di
esprimerci e di mandare le nostre informazioni.
Intanto, Giacomo si è spostato a Roma, mentre Salvo e Pietro restano a
Palermo a proseguire un digiuno che va avanti da 11 giorni.
La loro salute ci preoccupa. Pietro ha iniziato ad alimentarsi, molto,
troppo poco. Giusto quanto gli basta per avere un po' di energie per
partecipare alla protesta.
Anche Salvo inizia a subire gli effetti di un digiuno prolungato
vissuto nella totale indifferenza delle Istituzioni. Oggi è piuttosto
debole e molto provato, anche emotivamente, dagli eventi di ieri.
Il presidio continua e iniziamo a vedere maggiore partecipazione anche
da parte di persone non direttamente coinvolte dal problema
occupazionale, ma che hanno a cuore le sorti della scuola pubblica
statale.
Per questo viene indetta un'assemblea per il 30 agosto alle ore 16 in
via Praga, al fine di organizzare un evento che coinvolga tutti e che
consenta a chiunque di prendere parte attivamente alla protesta,
portando con sé, se lo desidera, la propria bandiera, politica o
sindacale.
Silvia Bisagna
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