Il punto di svolta, per quanto attiene il rapporto tra disabili e
scuola, quando si è passati dal concetto di inserimento a quello di
integrazione ed i cui risultati si possono dire soddisfacenti.
Questo passaggio da inserimento ad integrazione permette di misurare la
qualità della scuola e del sistema scolastico nel suo insieme, in
quanto non è solo con il numero degli studenti disabili iscritti che si
conferma la bontà di un sistema scolastico.
Quindi viene ribaltato il concetto per cui al centro non vi è più
l’organizzazione scolastica, ma la persona ed in questo caso più
specifico l’alunno disabile. Questo nuovo modo di operare si attua con
dispositivi quali organizzazione, flessibilità, capacità di lavoro
comune, tipico di una scuola di qualità. Interrogarsi sui processi che
descrivono la qualità del processo di integrazione degli allievi con
bisogni educativi speciali mettendo in campo sia la presenza di
strutture scolastiche adeguate, sia la rispondenza degli interventi ai
bisogni dei singoli.
La normativa di riferimento ha inizio negli anni ’70 (legge n. 118/71).
Successivamente si è passati a riconoscere l’importanza di interventi
educativi rivolti al pieno sviluppo delle capacità individuali di ogni
alunno (la legge n. 517/77)...
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giuseppe.mazzoleni@leccoprovincia.it
Fonte: Istat - La disabilità in Italia