(ASCA) - Roma, 15 giu - ''No all'accanimento verso una categoria che
sta gia' pagando un alto prezzo alle politiche di contenimento della
spesa''.
Oggi a Roma i sindacati della Scuola a Roma (Cisl Scuola, Uil Scuola,
Snals-Confsal e Gilda-Unams) hanno manifestato contro la manovra
finanziaria, giudicata ''iniqua nei confronti dei lavoratori della
scuola, penalizzati da un doppio intervento: blocco del rinnovo del
contratto e blocco degli incrementi retributivi previsti gia' dal
contratto vigente con effetti pesantissimi sulle retribuzioni, sulle
pensioni, sulle liquidazioni''.
Secondo le sigle sindacali, ''il personale della scuola non rivendica
privilegi ma solo il diritto a essere trattato con equita'.
La scuola - ricordano - e' un settore strategico, sul quale puntare per
la ripresa e il rilancio della nostra economia: non puo' continuare a
subire un'indiscriminata sottrazione di risorse''.
E se nel corso della manifestazione al Teatro Quirino di Roma, il
segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha chiesto un
incontro ''immediato'' con il governo per fermare i 'tagli' - ''se ci
sono poche risorse, si gestiscano le scarse risorse senza toccare la
dignita' degli insegnanti e della scuola'', ha detto - secondo le stime
del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna le
disposizioni contenute nella manovra ''avranno effetti per 37 anni per
il personale della scuola.
Il blocco dei passaggi stipendiali previsto dalla finanziaria (per il
triennio 2010-2012 non viene riconosciuta giuridicamente l'anzianita'
di servizio maturata) - ha spiegato - comporterebbe per tutto il
personale in servizio lo slittamento di tre anni nella classe
stipendiale successiva con ripercussioni che si determinerebbero fino
al 2050''.
Quello che la manovra triennale del governo italiano chiede al
personale della scuola, ha puntualizzato di Menna, ''e' un triplo
balzello: blocco del contratto, blocco degli aumenti per anzianita',
riduzione permanente della retribuzione con conseguenze sul trattamento
pensionistico''.