«Dopo intervento chirurgico, radioterapia e chemioterapia - spiega il dottor Gaetano Finocchiaro, coordinatore della sperimentazione clinica - il glioblastoma tende a riformarsi e, in queste condizioni, non esiste al momento un trattamento la cui efficacia sia condivisa da tutti gli specialisti in ambito neuro-oncologico».
Questa vaccinazione, ha chiarito l'esperto, «è basata sull'uso di cellule dendritiche, cellule molto potenti del sistema immunitario presenti nel sangue» che, opportunamente modificate in laboratorio e re-introdotte nel paziente, vanno ad attaccare e distruggere le cellule tumorali.
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