UN PAPA MISSIONARIO Suonano a festa le campane di San Pietro per annunciare l’Habemus Papam ed ecco il volto del Card. Robert Francis Prevost, che prende il nome di “Leone XIV”
Un missionario che diventa Papa è un’esperienza inedita per la Chiesa cattolica, che per la prima volta ha un Papa americano, anche se con legami francesi, spagnoli e siciliani,
Non è il missionario che ha vissuto le avventure più eroiche, non è quello che ha alzato di più la voce, non è quello che ha costruito più scuole o dispensari, ma ha lasciato il segno aprendo il cuore e la mente a chi incontrava. Chiunque lo abbia conosciuto da vicino non ha gesti eclatanti da raccontare, ma ripete una qualità: è un uomo che sa ascoltare e sa lavorare in squadra.
Chi ha autorità “sparisce affinché rimanga Cristo” e nel motto che ha scelto, alla scuola di Sant’Agostino. “In illo uno unum”, (Nell’unico Cristo siamo uno»), nello stemma e nel nome quasi con l’intento di proseguire l’azione pastorale della Rerum novarum di Papa Leone XIII, si delinea il profilo del nuovo pontificato.
Papa Leone che, missionario in Perù a cavallo raggiungeva le comunità sulle montagne più lontane, ora guida, come Pastore e successore di Pietro , la Chiesa universale continuando la sua missione, parola chiave anche del percorso sinodale, in linea di continuità con la tradizione e in risposta ai bisogni dell’oggi.
Nello stemma su sfondo azzurro, compare un giglio bianco, simbolo di purezza; nella parte inferiore, su sfondo chiaro, è rappresentata un’immagine che richiama l’Ordine di Sant’Agostino: un libro chiuso sul quale si trova un cuore trafitto da una freccia, L’iconografia richiama l’esperienza di conversione di Sant’Agostino, che esprimeva con le parole: “Vulnerasti cor meum verbo tuo”, ossia “Hai trafitto il mio cuore con la tua Parola” ed il libro sul quale è posto il cuore è il Vangelo.

“Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere, come questa piazza con le braccia aperte», ha detto Papa Leone XIV fin dal suo primo discorso dalla loggia della basilica di San Pietro. Chiedendo a ciascuno di farsi a sua volta «ponte» dell’amore di Dio verso tutti, a non rinchiudersi nel proprio fortino, ma di continuare a guardare lontano, “ad gentes”, per aprire davvero le nostre comunità al respiro del mondo.
Pace, Giustizia e Verità sono le tre sfide principali da affrontare: "le migrazioni, l'uso etico dell'intelligenza artificiale e la salvaguardia della nostra amata Terra".
Al richiamo di Papa Benedetto XVI che denunciava il relativismo, si aggiunge oggi un appello a vincere l’egoismo, l’isolamento, la superficialità e l’individualismo, riscoprendo la gioia di stare con gli altri ed essere uniti.
Già il suo primo saluto è stato un appello alla Pace all’unità e alla comunione, valori caratterizzanti il carisma dell’Ordine agostiniano che connotano il suo modo di agire e di pensare, come aveva dichiarato in un’intervista del luglio 2023.
ATTENZIONE AI GIOVANI Evangelizzare educando ed educare evangelizzando
Nell’udienza ai Fratelli delle scuole cristiane, in occasione del 75° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di San Giovanni Battista de La Salle come “Patrono celeste di tutti gli educatori”, Leone XIV ha richiamato l’importanza di vivere la docenza come “ministero e missione” per aiutare i giovani a dare il meglio di sé secondo il disegno di Dio, trasformando le sfide dell’epoca contemporanea in “trampolini di lancio”. per elaborare strumenti e linguaggi nuovi, con cui “toccare il cuore degli allievi, aiutandoli e spronandoli ad affrontare con coraggio ogni ostacolo per dare nella vita il meglio di sé, secondo i disegni di Dio”.
“I giovani del nostro tempo, come quelli di ogni epoca, sono un vulcano di vita, di energie, di sentimenti, di idee. Lo si vede dalle cose meravigliose che sanno fare, in tanti campi. Hanno però anche loro bisogno di aiuto, per far crescere in armonia tanta ricchezza e per superare ciò che, pur in modo diverso rispetto al passato, ne può ancora impedire il sano sviluppo”: sono queste le immagini del mondo della scuola offerte da Papa Leone XIV, sollecitando a vivere la docenza come ministero e missione: “Il vostro altare è la cattedra” ed è necessaria una sinergia tra tutte le componenti formative della scuola, coinvolgendo anche i genitori nel patto educativo orientato alla crescita armonica dello studente.
ORIGINI SICILIANE
Il nonno paterno del Papa era siciliano e si chiamava Salvatore Giovanni Gaetano Riggitano Alioto, nato a Milazzo il 14 giugno 1876 nella casa in via Ottaviana, figlio di Santi Riggitano, usciere di 50 anni, e Maria Alioto, di 42 anni. I suoi genitori, entrambi di Milazzo, si erano sposati nel lontano 1853
Nel 1904 raggiunge la sorella Rosa Riggitano (sposata a tale Vincent Cento) a Quincy, nello stato dell’Illinois. dove insegnava lingue romanze nelle scuole e nei conservatori; aveva avuto un’educazione classica e doveva diventare sacerdote ma non poté prendere i voti.
Il 14 aprile 1914 a Chicago John Riggitano sposa Daisy Hughes, ma nel marzo 1917 scoppia lo scandalo sui giornali e non solo: Daisy fa arrestare la giovane Suzanne Fontaine accusando lei e suo marito John di avere una relazione d’amore clandestina! Da questa relazione nasce il 18 luglio 1920 a Chicago Louis Marius Prevost, padre dell’attuale Pontefice,
Il Papa, Robert Francis Prevost nasce a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955 da Louis Marius Prevost e Mildred Martínez, di origini spagnole. Robert ha due fratelli, Louis Martin e John Joseph.

Nel settembre dello scorso anno, in occasione del 71esimo anniversario della miracolosa lacrimazione il card Prevost è venuto a Siracusa al Santuario della Madona delle lacrime.
DEVOZIONE ALLA MADONNA
Papa Leone XIV ha una particolare devozione alla Madonna del Buon Consiglio meta di una delle sue prime visite nel santuario agostiniano di Genazzano.
Eletto l’8 maggio, giorno della supplica alla Madonna di Pompei, nelle prime parole della sua allocuzione Leone XIV ha augurato la pace in nome del Cristo risorto ed ha concluso con la recita dell’Ave Maria.
Sono questi alcuni piccoli segni di continuità e di innovazione. In un’epoca in cui la prassi prevale sulla dottrina, la restaurazione della forma già contiene, implicitamente, una restaurazione della sostanza. Al momento dell’elezione, ogni Papa riceve grazie di stato proporzionate al suo compito e più volte è accaduto che la posizione di un Pontefice mutasse, una volta assunto il ministero petrino.
Un augurio di “buon cammino”, accompagnato dalla preghiera, scandisce l’avvio del pontificato di Papa Leone XIV.
Giuseppe Adernò

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