Presso
l’I.S. Majorana/Arcoleo si è svolto il convegno sul nuovo decreto
antimafia. Il convegno, voluto dal d.s. Turrisi si è rivolto ai
professionisti, ma soprattutto agli studenti per iniettare in loro
legalità, ed avvicinarli alla macchina della giustizia. Dalle
dichiarazione di Cafiero De Raho – procuratore nazionale antimafia del
5/5/2018 a Palermo: “intendiamo togliere le distanze fra il servizio
giustizia ed i cittadini”.
Alla presenza di 4 ordini professionali e di 2 sindacati di categoria,
insieme a tutte le forze dell’ordine che si occupano di antimafia (
carabinieri – DIA – GICO – Polizia Anticrimine) si sono approfondite le
tematiche scottanti sull’argomento, suscitando forte interesse
fra i presenti.
La misura di prevenzione scatta quando vi siano le seguenti circostanze:
1) pericolosità sociale del soggetto
2) sproporzione fra reddito dichiarato e patrimonio accumulato
si aggiungono con la riforma :
1) i soggetti indiziati di assistenza gli associati ex art. 418 c.p.
2) le persone che abbiano posto in essere atti esecutivi diretti a
sovvertire l’ordinamento dello stato
3) i soggetti indiziati del diritto di truffa aggravata per il
conseguimento di erogazioni pubbliche ex art. 640 bis c.p.
4) gli indiziati di associazioni a delinquere finalizzati alla
commissione di numerosi reati contro la p.a. (peculato – concussione –
corruzione) – vedi vicenda Inail Catania
5) i soggetti indiziati di stalking ex art. 612 bis c.p.
Plauso per l’iniziativa da parte del procuratore Capo di Catania dr.
Zuccaro, dal prefetto dott.ssa Silvana Riccio, dal consigliere di corte
d’appello di Caltanissetta dr. Tona (relatore della
commissione Fiandaca che ha scritto la riforma).
Gli atti del convegno saranno fascicolati e pubblicati, quindi,
costituiranno elementi di riflessione per gli addetti ai lavori.
prof. C. Blancato