Sono una precaria. L'unica precaria d'Italia che pagherà a caro, carissimo prezzo, quest'anno l'essere stata in montagna nel 2003/04.Vi racconterò brevemente la mia storia perchè è talmente assurda e paradossale che vi chiedo di darmi voce. Non sono ancora di ruolo perchè, pur essendomi laurata nel 1991 col massimo, ebbi allora quella che credevo una fantastica occasione: un Dottorato di ricerca. Tre anni di intenso studio, lavoro, ricerche, convegni... entusiasmo alle stelle, esperienze ecc. Purtroppo, finito il dottorato, le porte della carriera universitaria mi si chiusero, lentamente in faccia. Ma, allora, credevo che comunque avrei avuto la strada aperta nella scuola perchè ogni anno di Dottorato aveva il valore di un anno di servizio in tutte le graduatorie di pertinenza. Invece, conseguita l'abilitazione nel 2000, improvvisamente il punteggio del Dott. non contò più nulla, zero, neanche uno zero virgola cinque, niente: tre anni buttati, come se avessi giocato o lavorato in pizzeria... Fui scavalcata in graduatoria da tanti colleghi laurati dopo di me, che avevano insegnato, magari per due ore, in una qualunque scuola privata e fu dura. Cominciai allora a girare per la provincia con nomine annuali, spezzoni, cattedre di fatto: Scordia, Paternò, Caltagirone... finchè nel 2004 arrivai a Bronte e mi ritrovai con questa sorpresa del doppio punteggio. Legge ingiusta, assurda, illogica (se pensiamo ai residenti!), ma per la prima volta mi capitava un po' di fortuna! L'anno scorso giunsi alla posizione settima in graduatoria, e nella mia classe di concorso di fecero sette immissioni in ruolo, ma ben TRE andarono ai riservisti e addio ruolo. Al monento della nomina per la supplenza annuale, questa storia della montagna sussisteva così (potevo farmi scavalcare?) accettai Castiglione di Sicilia, un'ora fra autostrada e curve, tutte prime ore, una "meraviglia".
Adesso ero la seconda, stavolta toccava a me, senonchè... In questi anni i ricorsi, come sapete sono stati infiniti, ma finora senza esito, tutti tranne uno: quello ad personam che alcune colleghe, spinte dall'avvocato Rossi, hanno avuto la cortesia di fare, e un giudice del CGA di Palermo ha inspiegabilmente accettato. Il CSA di Catania, ha ora rettificato a me e ad un esiguo gruppo di colleghi il doppio punteggio, ma soltanto io ero prossima all'immissione, mentre chi è stato immesso l'anno scorso, sempre col doppio punteggio, non lo avrà revocato.
In tutta Italia QUESTA LEGGE DELLO STATO ancora esiste, nella provincia di Catania molti colleghi (non oggetto di ricorso) entreranno di ruolo (vedi A037), e io devo pagare per tutti. Sono stanca, demoralizzata, arrabbiata, mi sento beffata due volte, tre volte. L'avvocato che mi sta difendendo non mi vuole illudere, e allora che fare? In questa Italia dalla strana giustizia, deve finire così solo per me?
Lettera firmata
Adesso ero la seconda, stavolta toccava a me, senonchè... In questi anni i ricorsi, come sapete sono stati infiniti, ma finora senza esito, tutti tranne uno: quello ad personam che alcune colleghe, spinte dall'avvocato Rossi, hanno avuto la cortesia di fare, e un giudice del CGA di Palermo ha inspiegabilmente accettato. Il CSA di Catania, ha ora rettificato a me e ad un esiguo gruppo di colleghi il doppio punteggio, ma soltanto io ero prossima all'immissione, mentre chi è stato immesso l'anno scorso, sempre col doppio punteggio, non lo avrà revocato.
In tutta Italia QUESTA LEGGE DELLO STATO ancora esiste, nella provincia di Catania molti colleghi (non oggetto di ricorso) entreranno di ruolo (vedi A037), e io devo pagare per tutti. Sono stanca, demoralizzata, arrabbiata, mi sento beffata due volte, tre volte. L'avvocato che mi sta difendendo non mi vuole illudere, e allora che fare? In questa Italia dalla strana giustizia, deve finire così solo per me?
Lettera firmata