MORATTI: ORA NELLA SCUOLA VINCE LA QUALITA'
(ANSA) - ROMA, 26 giu - "Caro Direttore, vorrei
tranquillizzare Sabino Cassese, che sul Corriere di ieri
polemizza sull'assunzione di 40.000 precari della scuola",
comincia così l'intervento sul CORRIERE DELLA SERA del ministro
dell'Istruzione Letizia Moratti.
"E' vero: viviamo in un "Paese senza merito". E' per questo
che mi sono impegnata a introdurre il merito e la qualità, in
precedenza volutamente ignorati. Evidentemente il professor
Cassese non è bene informato su quanto stiamo facendo. La
scuola senza merito - e, aggiungo, l'università senza merito,
la ricerca senza merito - sono la pesante eredità lasciata dai
Governi precedenti".
"Allora perché la decisione di immettere in ruolo 40.000
dipendenti della scuola, che peraltro si aggiungono ai 90.000
assunti negli anni 2001-2004? E' un atto dovuto per risolvere
uno dei più gravi problemi di gestione delle scuole, che
rivendicano il diritto di poter contare su personale stabile per
raggiungere gli obiettivi di qualità dell'offerta formativa. E'
anche un problema di equità sociale nei confronti di chi, per
molti anni, ha dato il suo contributo al funzionamento della
scuola".
"Per quanto si riferisce alla modalità delle assunzioni, il
Governo non ha, con questo atto, compiuto alcuna scelta
discrezionale, dato che il reclutamento dei docenti è
attualmente regolato dalla legge 124/2000 approvata nella scorsa
legislatura, che ha previsto che le assunzioni avvengano
attraverso le graduatorie permanenti. Con questa legge tutti i
docenti, che hanno lavorato negli ultimi 10 anni, hanno
acquisito un diritto ad avere precedenze assolute negli
incarichi temporanei, ma anche e soprattutto nelle immissioni in
ruolo. Va comunque precisato che il 50% dei posti sono riservati
agli insegnanti che hanno sostenuto un concorso. Il decreto di
venerdì scorso si configura come un'autorizzazione ad assumere
secondo i vecchi criteri e non si poteva fare diversamente anche
perché, per effetto delle cessazioni dal servizio, la
situazione del precariato è diventata dannosa per la
regolarità delle attività didattiche".
"Questa è l'eredità del passato, dunque - sottolinea
Letizia Moratti - Per il futuro invece abbiamo per la prima
volta introdotto con la legge 53/2003 come elementi portanti il
merito e la professionalizzazione dei docenti. Le nuove norme
ribadiscono la formazione universitaria per tutti i docenti e
prevedono un periodo di tirocinio, con valutazione da parte
delle scuole, ed esami di Stato di selezione all'ingresso dei
corsi di laurea magistrali e finali per l'acquisizione del
titolo di abilitazione all'insegnamento. Inoltre la
programmazione degli accessi è rapportata ai posti disponibili,
garantendo la sicurezza del posto a chi si laurea. Con questa
scelta, che sarà valida per il 50% dei posti disponibili in
virtù della legge 124 che continueranno a prodursi nel tempo,
in pochi anni il reclutamento dei docenti avverrà secondo
criteri meritocratici".
"Ma il professor Cassese - ripete il ministro - dovrebbe
informarsi meglio anche su quanto stiamo facendo per
l'università e la ricerca. Perché anche in questi settori le
nostre parole d'ordine sono merito e qualità, che sono
garantiti, come già avviene per la scuola, da un rigoroso
sistema di valutazione. Mi limito ad alcune telegrafiche
considerazioni. Con il disegno di legge approvato nei giorni
scorsi dalla Camera abbiamo posto mano a un'ampia riforma della
docenza universitaria e del reclutamento dei docenti, nella
prospettiva di un'università più moderna, più qualificata e
basata sul merito, nella quale non possano più trovare spazio,
grazie all'istituzione del concorso nazionale, le incresciose
situazioni di concorsi "truccati" denunciate dai giornali anche
di recente. Ricordo infine che abbiamo riformulato il
finanziamento alle università, che già avviene, con
applicazione graduale, non più in base al solo numero degli
iscritti, ma in gran parte in base ai risultati raggiunti; e che
nella ricerca, anche universitaria, abbiamo adottato un efficace
sistema di valutazione attraverso il quale si premia, sia a
livello iniziale sia di risultati, il merito e si concentrano le
risorse su aree e progetti strategici, ponendo fine alla vecchia
logica dei finanziamenti a pioggia. Questi non sono princìpi,
ma azioni concrete nell'interesse del Paese. E le elezioni, mi
creda il professor Cassese, proprio non c'entrano", conclude
Letizia Moratti.(ANSA).
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