CHE TRISTEZZA I DEBITI…DEI FIGLI
Che l’Italia sia un paese indebitato è ormai un fatto assodato. E che gli italiani amino accumulare debito su debito pur di comparire bene e sfoggiare prodotti all’ultima moda è indiscutibile.
Ad aggravare tale drammatica situazione però ci si mette ora pure la scuola. Eh, sì, perchè la nuova (?) scuola azienda è piena di crediti e debiti e recuperi vari e arranca paurosamente sull’orlo del precipizio economico.
E chi ci va di mezzo? Loro, i poveri, angariati genitori. Ebbene, secondo un recente sondaggio Ispo, quasi la metà dei genitori di figli «under 14» (il 49%) mette al primo posto nella personale classifica delle preoccupazioni proprio i risultati scolastici. Ma ci pensate? Oltre al mutuo, le rate varie, gli esborsi di qua e di là ogni mese, eccoli là quelli del figlio: i «debiti» in matematica, nel famigerato latino, nella poco amata lingua straniera, in testa ai pensieri delle famiglie, che adesso in quei pochi giorni d’estate dovranno pensare a riparare la diuturna negligenza della prole.
E poi che importa? A scuola si può bene o male procedere anche colmi di debiti non colmati, si viene promossi con tanti “sei” rossi, verdi, gialli, in una schizofrenia di colori spia di una più generale dissociazione del mondo dell’istruzione.
Che tristezza! Di questo passo abitueremo i ragazzi a pensare che contrarre debiti è cosa naturale, non pagarli pure, e vivere, dovendo qualcosa a tutti, una bella passeggiata.
Silvana La Porta
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