Nuove assunzioni: si va al decreto legge
di R.P.
Sarebbe questo l'orientamento del Governo determinato in larga misura dalle forti resistenze del Ministro Siniscalco, preoccupato per la tenuta dei conti pubblici. Reazioni negative dei sindacati che temono un allungamento dei tempi. Ameli (Gilda) : "E' a rischio l'ordinato avvio dell'anno scolastico".
L' "operazione precariato" subirà ancora ritardi: secondo fonti attendibili il Governo avrebbe deciso il percorso da seguire per rispondere alle attese di decine di migliaia di precari che aspettano un posto in ruolo, ma si tratta di una scelta che prevede tempi lunghi.
Sembra che l'ipotesi, auspicata dai sindacati, di un decreto interministeriale non sia piaciuta al ministro dell'Economia Domenico Siniscalco che non vuole assumersi in prima persona la responsabilità di varare un provvedimento che potrebbe aumentare ulteriormente il disavanzo pubblico.
La soluzione adottata sarebbe quindi quella di un decreto legge che però dovrà essere convertito in legge dal Parlamento: sarebbe stato proprio Siniscalco ad insistere per questa ipotesi.
"Se davvero si intende affrontate e risolvere il problema del precariato a qualunque costo - avrebbe detto il Ministro - allora è giusto che il Parlamento si assuma questa responsabilità fino in fondo".
La decisione del Governo non piacerà ai sindacati che già avevano espresso il loro disappunto per il mancato inserimento dell'argomento nell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri convocato per il 10 giugno.
Per intanto abbiamo raccolto le dichiarazioni di Alessandro Ameli, coordinatore nazionale della Gilda:"Se le cose stanno davvero così non possiamo che esprimere tutta la nostra preoccupazione: il nostro giudizio, anzi, è decisamente negativo; noi avremmo voluto che si facesse ricorso ad un decreto interministeriale che poteva garantire tempi rapidi. Un decreto legge allunga i tempi e potrebbe non consentire un avvio ordinato dell'anno scolastico".
In effetti un decreto legge potrebbe essere approvato dal Governo in tempi mentre non altrettanto rapidi sarebbero i tempi del passaggio in Parlamento. Non solo, ma, di questi tempi, non è detto che un provvedimento del genere trovi d'accordo tutte le forze della maggioranza.
10/06/2005
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