Il problema
è di quelli seri. Per i minorenni il gioco è sempre più un'abitudine:
1,2 milioni di ragazzi sotto i 18 anni gioca d'azzardo o quanto meno
"investe" la paghetta tra lotterie e bingo. Tra i 7 e i 9anni sono
contagiati - seppur in forme più lievi - 400mila ragazzini, ossia uno
su quattro. Tra i 10 e 17 anni aumenta il numero e il livello delle
giocate e il fenomeno ben 800mila adolescenti: uno su cinque. Numeri
choc che già basterebbero a far scattare un allarme sociale. A questo
si aggiunge un ulteriore dato: un genitore su tre non è al corrente. È
quanto emerge da un'indagine condotta in Italia e promossa dalla Simpe
(Società italiana medici pediatri) e dall'Osservatorio nazionale sulla
salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidoss), presentata in
anteprima al congresso pediatrico internazionale in corso a Marrakesh
(in Marocco).
L'indagine ha coinvolto millegenitori di bambini e adolescenti e
«mostra chiaramente che il gioco d'azzardo è una minaccia concreta per
i giovanissimi», sottolinea Giuseppe Mele, presidente di Paidoss e
Simpe. Il 35% degli adulti conosce ragazzini che frequentano sale
giochi e in un caso su tre vi ha incontrato minori, dai quali ha
persino ricevuto la richiesta di giocare al loro posto per eludere i
divieti che impediscono alcune tipologie di scommesse a chi non è
maggiorenne.
Il pericolo è tra le mura domestiche
Un elemento a rischio sono i pc domestici. Gran parte dei genitori,
secondo lo studio, non usano forme di prevenzione i figli navigano
liberamente senza regole né limitazioni su siti internet di qualunque
sorta. Il genitore risulta sempre più inconsapevole del rischio. Il 53%
di coloro che affermano di sapere che i propri figli giocano, non sa
neppure in che contesto e con chi lo faccia, «a confermare che
l'adolescente non è seguito né dà conto a nessuno».
Ludopatia questa sconosciuta
Il 90% dei genitori intervistati non ha idea di che cosa significhi il
termine ludopatia e in più della metà delle famiglie i computer di casa
non hanno filtri che impediscano ai bambini e ai ragazzi di accedere ai
siti per il gioco online vietati ai minori, così la malattia delle
scommesse si sta insinuando fra i giovanissimi che spesso iniziano
chiedendo di giocare a mamma e papà (48%) oppure a chi incontrano nei
pressi delle sale gioco (34%).
L'appello dei medici:stop agli spot
La richiesta che arriva dalla società dei pediatri è di bloccare «ogni
tipo di pubblicità al gioco d'azzardo in tv» e di porre un liomite
«alle app accessibili a tutti per scaricare giochi». Gli spot su
scommesse, lotterie, videopoker, roulette e quant'altro, virtuali e
reali, «vanno eliminati completamente, in tutte le fasce orarie. è
inutile scrivere "il gioco e vietato ai minori" o può causare
dipendenza, perché è una presa in giro», afferma Mele.
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