Dopo il danno
anche la beffa. Dopo due anni di continue lotte e di innumerevoli
provvedimenti legislativi, osteggiati da altrettanti ricorsi e
iniziative varie, finalmente arrivano le tanto aspettate e desiderate
immissioni in ruolo per il personale ATA. Anche se con un anno di
ritardo (si dice infatti meglio tardi che mai) il traguardo sembra
essere stato raggiunto. Ma in realtà ancora per l’ennesima volta il
Governo Italiano riesce, con i propri provvedimenti, a stupire tutti i
propri Cittadini. Viene ancora dimostrato che in Italia esistono
categorie di Cittadini di Serie “A” e di Serie “B” (Figli e Figliastri,
come si suole dire, o “Figli di un Dio minore”, se si preferisce).
Arrivano le Immissioni in ruolo, ma non per tutti. Grazie alla presenza
di innumerevoli Leggi e Leggine si riesce a far si che un diritto
acquisito, dopo anni e anni di duro e proficuo lavoro precario, venga
ancora una volta non riconosciuto, o per meglio dire ignorato del
tutto. Non tutti hanno la fortuna di essere finalmente premiati,
attraverso l’uscita da quel lungo e tortuoso tunnel del precariato.
Ancora una volta la sorte di coloro che durante tutti questi anni di
intensi sacrifici e di un’ intenso impegno nel ruolo ricoperto
all’interno di una pubblica Amministrazione, come lo è la Scuola, viene
lasciata nella totale incertezza. Gli Assistenti Amministrativi e gli
Assistenti Tecnici che durante tutti questi anni hanno con molta
dedizione contribuito al funzionamento di quel delicato settore che è
la scuola, vengono ancora una volta lasciati nel più totale abbandono.
La nascita di un nuovo Governo che, tra gli argomenti trattatati e tra
gli obbiettivi che si è prefisso di raggiungere, sembrerebbe fin
dall’inizio essere più sensibile e più motivato di buoni propositi
verso il rilancio e lo sviluppo di alcuni settori della nostra Società,
come quello dell’Istruzione, nella concretezza, attraverso i
provvedimenti presi (o non presi, a seconda dei punti di vista), sembra
proprio che si allontani sempre di più dagli obbiettivi prefissati. Le
parole usate in più occasioni dall’attuale Ministro dell’Istruzione e
le iniziative intraprese da diversi gruppi politici all’interno dei due
rami del Parlamento per cercare di risolvere le annose questioni (come
e quella dei docenti Inidonei) nate grazie al cattivo operato dei
Governi precedenti, che a costo di risparmiare e far così quadrare i
conti dello Stato non si sono posti limiti, specialmente nel colpire le
categorie più disagiate, fino ad oggi non hanno per niente prodotto
nessun Buon risultato. Nella speranza che in un futuro non molto
lontano anche questa categoria di lavoratori precari della
scuola, Assistenti Amministrativi e Assistenti Tecnici, riescano
finalmente a raggiungere quel famoso e tanto atteso obbiettivo delle
immissioni in ruolo, non ci resta che armarci di buona pazienza e
continuare a tenere alta la “guardia”, in modo da far sentire il peso
della nostra presenza.
Giuseppe Verdina
giuseppeverdina@alice.it