Svenduto e rinnegato
il diritto dei lavoratori alla progressione di carriera per anzianità
dopo il blocco del primo gradone, dei trasferimenti e della
ricostruzione di carriera per i neoassunti. Anief impugna il contratto
e ricorre alla magistratura. Certo che se il sindacato rinnega il
diritto a una giusta retribuzione non si comprende più quale sia il suo
fine. Per poco più di 24 mesi, infatti, siamo stati privati dal
legislatore dei diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione ancora
di recente rivendicati dai magistrati della Repubblica in una sentenza
della Consulta, eppure alcuni sindacalisti invece di chiedere ai
tribunali lo stesso trattamento hanno preferito firmare in tutta fretta
un accordo con un Governo uscente per distribuire un po’ di elemosina a
coloro che avrebbero maturato lo scatto nel 2011, senza verificare se
questi soldini servano alla reale progressione di carriera dichiarata
irrecuperabile dalla legge e certificata come tale nella scrittura
della busta paga, al pari dei soldi assegnati per il 2010. Per non
parlare del fatto che i soldini in questione sono prelevati dal fondo
d'istituto e quindi sottratti a tutto il personale della scuola che
cosi paga due volte la scelta di aver delegato sindacalisti che spesso
cambiano mestiere e si ritrovano come amministratori della cosa
pubblica. Se è vero che si sono trovati i soldi per il 2010 e per il
2011, la data di maturazione degli scatti prorogata di due anni nel
cedolino di gennaio 2011 dal MEF per tutto il personale dovrebbe
tornare a quella prevista nel cedolino del dicembre 2010 e,
conseguentemente, dovrebbe essere modificata la norma di legge che
dichiara il servizio prestato in questi due anni come irrecuperabili ai
fini economici e giuridici. Se tale data non sarà spostata, i soldini
non serviranno a maturare una maggiore pensione e continueranno a
ritardare di due anni i futuri aumenti di stipendio. Invece di chiedere
lo sblocco degli scatti si è dunque ottenuto lo storno di soldi
comunque assegnati alla scuola. È una vergogna. Per non parlare
dell'accenno alla produttività da inserire nel prossimo contratto, che
rimanda a quel merito tanto voluto dall'ex ministro Brunetta che aveva
raggiunto con questi stessi sindacalisti un'intesa per cancellare per
sempre gli scatti di anzianità dal 2014. Anief non ci sta e impugnerà
questo contratto citando in tribunale anche questi sindacati che hanno
venduto nel tempio del lavoro i diritti dei lavoratori e pure a basso
prezzo.
www.anief.org