Lettere in redazione
Si pone all’attenzione della S.V., che più organi di informazione hanno
diffuso una bozza ufficiosa delle note operative relative alle prossime
immissioni in ruolo, da cui si evince che al punto A22 dell’allegato A
viene previsto un (inesistente) obbligo per i docenti di scuola
primaria, non abilitati all’insegnamento della lingua inglese, di
essere coattivamente iscritti ad un corso per conseguirne i requisiti.
Qualora ciò dovesse essere confermato andrebbe a confliggere con la
recente nota Prot. n. 0005092 - 04/07/2012 –AOODGPER, emessa da codesta
Direzione Generale, relativa proprio alla frequenza della sopra
menzionata tipologia di corsi, la quale chiariva che non sussiste alcun
obbligo di frequenza in merito.
Inoltre il presunto obbligo di frequenza a corsi di formazione
confligge con il disposto dell’art.64 del CCLN, che sancisce il
“diritto”, ovvero la scelta, del docente di iscriversi o meno;
Inoltre non essendo vigente nell’ordinamento italiano alcuna norma che
sancisce un obbligo relativo alla frequenza di corsi di formazione
linguistico comunicativa, sarebbe opportuno porre in essere tutte
quelle iniziative rivolte a tutelare quanti possano essere coinvolti a
vario titolo, evitando che si possa configurare un fattispecie prevista
e punita dall’articolo 610 del Codice Penale, che sanziona con una
reclusione fino a quattro anni chiunque costringe altri “a fare,
tollerare od omettere qualche cosa” (cosiddetta violenza privata).
Nel caso di specie si tratterebbe di docenti nel corso del cosiddetto
“anno di prova”, costretti ad un’attività che non è prevista da alcuna
legge.
Salvatore Pizzo
salvatorepizzo46@yahoo.it
(componente del Consiglio generale
della Cisl Scuola di Parma)