
Il
ministro Profumo, ancora una volta, rilancia dalla Sicilia la
prospettiva dei concorsi a cattedra con qualche novità fantasiosa, come
le lezioni simulate. E’ un ennesimo annuncio che dimostra non solo
l’assenza di una qualunque strategia di rafforzamento della scuola
pubblica ma anche la mancanza di serietà e rispetto nei confronti di
una situazione drammatica. Di fronte al dramma del precariato e
dell’emigrazione intellettuale che depriva le regioni del sud di
decisive risorse intellettuali, di fronte al caos e agli enormi ritardi
in cui si stanno svolgendo le operazioni preliminari per l’apertura del
prossimo anno scolastico, di fronte ad un sistema dell’istruzione
piegato dai tagli, il ministro si cimenta sempre nel tentativo di
deviare l’attenzione.
I concorsi sono tra le sue armi di “distrazione di massa” preferite,
ovviamente concorsi bizzarri di cui si narrano i dettagli più
fantasiosi e si sorvola sull’essenziale: i posti disponibili.
Consideriamo inaccettabile quest’atteggiamento e ripetiamo che il paese
e la scuola hanno bisogno di un indirizzo politico profondamente
diverso che restituisca quanto è stato tolto in questi anni, dia
certezze alle lavoratrici e ai lavoratori precari, docenti e Ata, con
un piano certo e serio d’immissioni in ruolo. Solo così è possibile
garantire il diritto alo studio e riconquistare il fondamentale ruolo
dell’istruzione statale nella società italiana.
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