Su un totale di 58 università statali, la classifica nazionale degli atenei stilata da "Il Sole 24 Ore" evidenzia  l’Università di Palermo alla 55° posizione,  quella di Messina alla 49° e l’ateneo di Catania alla 31°, mentre La Kore di Enna, fra quelle non statali, risulta penultima in classifica. Risultati non certo incoraggianti, anche se l’Università di Catania  riesce a posizionarsi circa a metà classifica. I parametri scelti per formare la graduatoria del  Il Sole 24 Ore sono stati  il numero di matricole che abbandonano gli studi dopo il primo anno accademico,  gli studenti in ritardo con gli esami e i  laureati fuoricorso, la consistenza dei fondi per la ricerca ed infine  il numero di  neolaureati senza lavoro o in cerca di prima occupazione. A tal proposito, in riferimento al dato occupazionale dei neolaureati siciliani, si hanno i seguenti dati:  a tre anni dal conseguimento del titolo, a Messina trova lavoro solo il 49,6% dei neolaureati, a Palermo il 66,9% e a Catania il 74,3%. Un altro aspetto nel confronto tra le Università siciliane è quello relativo alla corso di studi, infatti, nell’ultimo anno accademico, quello 2010-11,  la percentuale di studenti che non ha dato materie è il 32,1% a Messina, il 27,3% a Palermo, il 20,1% a Catania e il 21,4% ad Enna, a dimostrazione del fatto che un numero rilevante di studenti  considera l’Università come un semplice parcheggio sociale, per rinviare un problema non rinviabile, ovvero l’assenza sistemica di lavoro nei nostri territori.

Aldo Domenico Ficara
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