
Se non è una soluzione definiva, la chiamano sperimentazione; è solo perché non poteva esserlo in quanto mancano i due ingredienti principali: i soldi ( per ripianare gli scatti della concertazione del Quirino) e le idee, e non sarebbe mai potuto esserlo neanche nell’immaginario di Internet, perché non siamo ancora arrivati nel paese dei balocchi. Tuttavia l’azione premiale gelminiana potrà essere presentata nei salotti televisivi e alla stampa, a Porta a Porta o da Floris come il serio tentativo di introdurre per la prima volta nelle scuole e tra gli insegnanti italiani il merito che poi è la sola condizione, per la Gelmini, per ottenere la vera scuola di qualità, ricorderete il suo teorema, nella scuola gli investimenti in sé non servono, anzi possono essere improduttivi, forieri di sprechi, i premi invece sì, quelli aumentano i parametri degli apprendimenti nelle scuole di ogni ordine e grado.
I critici, gli avversari, potranno dire che questo è uno splendido espediente da esporre nei salotti televisivi, con montature di occhiali sempre diverse, un diversivo e per distrarre l’opinione pubblica, già abbondantemente distratta, da una possibile crisi della sua riforma ( le riforme senza investimenti implodono) e soprattutto per dimostrare agi italiani che gli insegnanti, fannulloni, comunisti , impreparati da Napoli a Torino ora a Milano non si vogliono far valutare sol perché hanno paura di apparir degli asini, come proprio nel paese dei Balocchi.
Una bella befana questa della Gelmini.
Libero Tassella
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