SI INGROSSA L’ESERCITO DEI SUPPLENTI
14 febbraio 2005 - Repubblica
Palermo. Da Palermo invece i prof emigrano in altre province
Si allungano in Sicilia le liste dei precari della scuola. In dodici mesi agli elenchi provinciali dei supplenti si sono aggiunti quasi 6.300 aspiranti professori. La corsa alla cattedra, unica speranza per molti laureati e diplomati siciliani di acciuffare un posto sicuro, è sempre più accesa. Prima dell´aggiornamento dell´aprile scorso, gli iscritti alle graduatorie permanenti erano poco più di 56 mila. Oggi sono 62.500.
Da quando, nel 1999, sono state istituite le graduatorie permanenti, utilizzate per il reclutamento del cinquanta per cento dei neoassunti (la restante parte arriva per concorso) e per il conferimento delle supplenze, la Sicilia è una delle regioni col maggior numero di iscritti. Nel 2001 il ministero dell´Istruzione pubblicò uno studio: i precari della scuola nati in Sicilia superavano quelli di regioni più popolose come la Campania e la Lombardia. Ma talvolta gli aspiranti docenti decidono di non rimanere nell´Isola, dove le graduatorie con iscritti anche di 55 anni stanno scoppiando. Molti decidono di tentare la fortuna in altre regioni. Eppure, nonostante l´emigrazione verso le regioni del Nord, nelle liste delle nove province siciliane sono presenti 13 precari italiani su 100.
Per Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl Scuola, la crescita a dismisura dei supplenti «è un altro sintomo della grave situazione in cui versa il lavoro in Sicilia. Nonostante i numeri enormi, all´appello mancano coloro che preferiscono ingrossare le file del precariato al Nord. Mi risulta - dice Prizzi - che molti di loro, iscritti fino all´anno scorso in Sicilia, hanno deciso di andare in altre regioni, come l´Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto».
La fuga dall´Isola di diplomati e laureati alla ricerca di uno stipendio sicuro è confermato dal dato in controtendenza di Palermo. In quest´unica provincia, per la prima volta, gli iscritti alle graduatorie permanenti sono in flessione: quasi mille inclusi in meno, che oggi probabilmente si trovano nelle liste di altre province. Probabilmente è anche per questo che, nell´ultimo censimento Istat sull´istruzione, Palermo è precipitata all´ultimo posto fra i grandi comuni italiani per numero di residenti laureati.
Salvo Intravaia
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