Dal 1990 è costituita ed opera l'Associazione nazionale dei Laureati in Scienze dell'informazione ed Informatica. L'Associazione è libera e al di fuori di ogni schieramento politico o ideologico; è nata con lo scopo di promuovere la figura del laureato in Scienze dell'Informazione e di tutelarne la professionalità, di contribuire alla sua crescita culturale e di favorire lo scambio di esperienze ed idee tra i soci. Tali azioni vengono svolte:
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L'AssociazioneI servizi ed i prodotti dell'informatica e delle telecomunicazioni sono strategici per
un Paese industrializzato. La disponibilità di tali servizi e prodotti segue da una
corretta progettazione e pianificazione di adeguate infrastrutture, ma soprattutto, come
in tutti i settori, da una forte attenzione alla risorsa umana. I temi della formazione,
che vanno dallo studio di adeguati percorsi scolastici e universitari, alla corretta
definizione dei diversi profili professionali, alla creazione di opportuni meccanismi che
offrano una continua possibilità di aggiornamento e riqualificazione, dovrebbero quindi
costituire la preoccupazione centrale di chi, legislatore o amministratore, si trova a
dover decidere indirizzi politici e programmi operativi. In Italia la situazione
dell'Informatica non sembra rientrare nelle preoccupazioni principali del mondo politico:
la stessa legislazione italiana è stata da sempre fra le meno pronte in Europa ad
affrontare e recepire i diversi e fondamentali temi connessi con l'utilizzo delle nuove
tecnologie. In particolare, per arrivare alla figura del Laureato in Scienze
dell'Informazione, esiste dal 1969 il Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione,
attivato per la prima volta presso l'Università di Pisa. Da allora sono divenute
numerosissime in Italia le Sedi di un Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione (ora
diventato Informatica), e sono oltre quindicimila i laureati. Nel frattempo si è
insegnato e studiato informatica prima presso i Corsi di Laurea in Ingegneria Elettronica
ad indirizzo Informatico e successivamente in Ingegneria Informatica. Sono poi stati
istituiti i Diplomi di Laurea ("laurea breve") sia accanto al Corso di Laurea in
Informatica) sia presso la Facoltà di Ingegneria. Eppure nulla è stato fatto per
delineare e caratterizzare le diverse figure professionali "pensate" (ci si
augura) nel momento in cui si è ritenuto di istituire i nuovi percorsi formativi. È
proprio all'interno di questa situazione estremamente variegata e pochissimo
regolamentata, che è nata, per alcuni gruppi di Laureati in Scienze dell'Informazione,
l'esigenza di vedersi, parlarsi, ed infine associarsi, per contribuire allo studio ed alla
definizione delle problematiche sopra accennate.
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Il Laureato in Scienze dell'InformazioneIl Laureato in Scienze dell'Informazione risulta ad oggi impiegato con ruoli
diversificati presso aziende pubbliche e private, riconducibili a diverse figure
professionali: Purtroppo è prassi comune identificare in questi ruoli persone con formazione anche
assai diversa da quella fornita dal Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione. Ciò è
dovuto ad una scarsa conoscenza dell'effettiva professionalità raggiunta attraverso un
curriculum di studi così specifico ed incentrato sulle materie informatiche. Uno degli
obiettivi dell'ALSI è quindi quello di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica,
del mondo del lavoro e del mondo accademico ed universitario sul ruolo del Laureato in
Scienze dell'Informazione nella società odierna, onde evitare pericolose situazioni di
dequalificazione del lavoro svolto dal laureato. Le figure professionali principali sopra
elencate sono purtroppo affiancate da un gran numero di profili misti e difficilmente
definibili, in cui confluiscono laureati e diplomati dalle più svariate formazioni
scolastiche ed esperienze lavorative. In uno stato di tale confusione la professionalità
risulta dispersa, e riesce ancora più difficile individuare parametri di garanzia e di
qualità per il mercato. L'ALSI propone quindi il raggiungimento di una definizione
globale ed univoca delle figure professionali nel settore informatico in Italia,
congiuntamente alla regolamentazione all'accesso a tali professioni, che dovrà essere
riservato a persone che presentino requisiti specifici e curriculum formativi universitari
ben definiti.
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La Tutela ProfessionaleLa definizione globale ed univoca delle figure professionali nel settore informatico, e la regolamentazione dell'accesso a tali professioni mediante l'istituzione di un Albo, sono stati da sempre il principale obiettivo dell'Associazione. Tale obiettivo, già ampiamente discusso durante l'assemblea costitutiva, è stato sollecitato e riproposto dai soci in ogni occasione, impegnando così il Consiglio Direttivo a compiere tutti i passi che potessero risultare utili nella direzione indicatagli. Il gruppo di lavoro a suo tempo creatosi ha elaborato un programma a medio/lungo termine con cui affrontare tramite passi successivi i diversi aspetti del problema. In particolare sono stati ritenuti prioritari l'apertura di un dibattito fra i soci e lo studio comparativo della documentazione raccolta, che chiarissero quali dovevano essere le figure professionali da tutelare nel settore informatico e quali fossero le modalità per farlo, consentendo così la elaborazione di un progetto di legge completo e compatibile con le finalità dell'Associazione, ma anche con la realtà del mondo del lavoro nel quale si dovrà inserire. La definizione delle figure professionali Nel settore informatico, come in tutti i settori produttivi, sono oggi richieste competenze e specificità estremamente diversificate. Dopo una fase iniziale nella quale l'ALSI si è mossa da sola nel tentativo di promuovere una regolamentazione del settore, attualmente l'azione dell'ALSI è inserita nel più vasto quadro delle attività del CININFO, coordinamento che raggruppa le maggiori associazioni del settore informatico, della Consulta delle Associazioni delle Professioni non regolamentate del CNEL - di cui l'ALSI fa parte dalla fine del 1997 - e del CEPIS (Council of Professional Informatics Societies), in cui l'ALSI è uno dei rappresentanti degli informatici italiani. Obiettivo principale del CEPIS, organizzazione nella quale sono rappresentati tutti i Paesi CEE, è la elaborazione di un'unica opinione rappresentativa degli informatici europei, con particolare riferimento:
Al di là degli enunciati di principio, e questa è l'effettiva novità della sua proposta, il CEPIS ha elaborato un modello concreto di classificazione delle competenze informatiche, completo di requisiti di ammissione (in termini di titolo di studio e di esperienza maturata) per ognuno dei livelli individuati, di regole di passaggio ai livelli successivi, e di descrizione dei percorsi formativi obbligatori propri di ogni livello. Come risultato del proprio lavoro il CEPIS ha prodotto un documento, denominato EISS (European Informatics Skill Structure), che l'ALSI ha scelto di far proprio nella definizione delle figure professionali riportate come riferimento all'interno della propria proposta di legge.
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Attività DivulgativaSe dal punto di vista legale il riconoscimento e la tutela della professione verranno facilitati dalla istituzione dell'Ordine degli Informatici e dei relativi Albi, lo stesso obiettivo deve essere anche perseguito diffondendo presso l'opinione pubblica le ragioni e le finalità che muovono l'associazione. In tal modo l'opinione pubblica stessa verrà preparata a riconoscere ed avvicinare con fiducia quella nuova figura professionale che dovrà essere il risultato dell'iter legislativo attivato. Questa attività "divulgativa", di cui è sempre risultata chiara l'importanza, è stata affrontata dall'ALSI con molteplici iniziative e azioni diversificate. Sono state così organizzate Conferenze Pubbliche di interesse generale, utilizzando l'informatica come spunto per affrontare problemi di tipo culturale o sociale, è stata promossa la partecipazione diretta dell'associazione a Fiere Espositive del settore, si è informata l'opinione pubblica attraverso giornali, riviste, radio e telvisione. Sono state poi avviate numerose iniziative a carattere di volontariato (Progetto EVA - Education Volontari Alsi) che nelle diverse sedi hanno condotto alla realizzazione di corsi per ragazzi disadattati ed handicappati, di reti civiche, di promozione di cultura informatica e telematica attraverso la collaborazione con Enti pubblici e privati.
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Attività FormativaChe il settore dell'informatica produca a ritmi ossessivi tecnologie sempre più innovative e sofisticate, è cosa nota anche ai non addetti del settore, essendo ormai tutti coinvolti, più o meno direttamente, dall'utilizzo di prodotti informatici. È forse meno noto che anche dal punto di vista della teoria e della ricerca di base, l'informatica è una scienza estremamente giovane, nata agli effetti pratici verso la metà di questo secolo, quando la tecnologia disponibile ha iniziato a supportare le elaborazioni teoriche sviluppate. Intere branche della disciplina informatica vengono oggi affrontate per la prima volta, o sono ancora in attesa di essere sistematizzate ed indagate, presso gli ambienti di ricerca accademica o presso i laboratori delle grandi società multinazionali. I veloci progressi di tali studi si traducono in tempi rapidissimi in nuovi concetti, in nuovi prodotti ed in nuove applicazioni commerciali, sia nel settore dell'hardware che in quello del software (senza tralasciare il campo delle telecomunicazioni, che date anche le sue enormi potenzialità future, rivendica ormai una propria autonomia). Il professionista informatico si trova quindi a dover affrontare ogni giorno il problema dell'aggiornamento professionale, la cui carenza lo escluderebbe dal mercato in brevissimo tempo. L'offerta qualificata di "formazione" è limitata in Italia a iniziative di tipo accademico, organizzate dalle Università ma generalmente non note o non accessibili ai potenziali interessati, o ad iniziative di carattere commerciale, spesso molto ben pubblicizzate, ma fuori dalla portata dei più per motivi economici o logistici. Escludendo i pochi fortunati che operano presso le grandi aziende, o presso enti statali o parastatali, presso i quali è ancora possibile frequentare qualche settimana all'anno di corsi e seminari, le occasioni di crescita ed aggiornamento professionale sono per tutti gli altri generalmente inesistenti o per lo meno inadeguate. Tutto ciò si scontra con quanto la nostra Associazione vuole perseguire: se da una parte infatti essa richiede l'istituzione di un Ordine che qualifichi i suoi iscritti e ne garantisca la professionalità, dall'altra deve cercare le strade ed i mezzi che assicurino a chi apparterrà all'Ordine il mantenimento nel tempo di quelle competenze che sono state verificate al momento dell'iscrizione. In questa direzione l'ALSI ha operato da sempre, ma dovranno essere approntati strumenti operativi e legislativi che consentano di trasformare un'attività discontinua e geograficamente limitata, in strutture di formazione permanente. Tali iniziative dovranno essere diffuse sul territorio, sul modello degli "adults educations" americani e potrebbero essere ad esempio coordinate presso la sede provinciale dell'Ordine, in collaborazione con università ed imprese o strutture private. Come detto, l'ALSI ha già prodotto durante gli scorsi anni numerose iniziative concrete sui temi della formazione del laureato, coinvolgendo in effetti proprio le Università ed enti privati. Attualmente notevoli sforzi sono rivolti all'intensificazione delle collaborazioni con il GRIN, l'associazione di tutti i docenti e ricercatori di Informatica, al fine di realizzare assieme quel progetto di formazione ricorrente che i nostri soci reputano essenziale per la loro continua crescita culturale e professionale.
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Difesa dei SociOltre a proporre in prima persona la regolamentazione del settore informatico, l'ALSI ha difeso con le modalità di volta in volta ritenute più opportune i soci che hanno segnalato discriminazioni operate da Enti pubblici o privati nei loro confronti o, più in generale, della categoria dei laureati in Scienze dell'Informazione ed Informatica. Sono stati condotti nei diversi casi ricorsi al TAR ed al Capo dello Stato nonchè diverse interrogazioni parlamentari.
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