CONCORSO DIRIGENTI SICILIA: "QUANDO SI E' LIMPIDI..."
Il coordinamento Regionale dei candidati esclusi dal Concorso Ordinario in Sicilia prende atto che, finalmente, tutti tranne il Direttore regionale, hanno compreso il senso del giudicato delle due sentenze con le quali il CGA di Palermo ha annullato l’intera procedura concorsuale, e nel prendere atto di ciò si rivolge agli aspiranti Dirigenti Scolastici che in atto ricoprono il ruolo e la funzione senza averne alcun diritto:
egregi professori ( in atto Dirigenti abusivi), quando si è limpidi, non solo non si ha paura, ma neppure esitazione alcuna a rimettersi in gioco e a verificarsi in nome di una legittimazione che per il ruolo che ricopre il Dirigente Scolastico è assolutamente necessaria per potere svolgere, in modo completo sereno e incisivo, la funzione;
un Dirigente delegittimato (abusivo, e tale è il vostro attuale stato), assunto attraverso un Concorso delegittimante, sarà sempre al centro di polemiche (solidamente fondate) che si traducono in “inefficacia” ed in “inefficienza” per la continua sollecitazione (contestazione), più o meno rumorosa, che dalle componenti da dirigere e governare si leveranno nei suoi confronti;
il coordinamento, d’altra parte, ritiene che appaia tanto più foriero di ulteriore delegittimazione il vostro “invocare”( come state facendo dinanzi alle sentenze che annullano il Concorso de quo), una leggina in sanatoria che annulli di fatto il giudicato delle sentenze stesse (TAR – CGA - Cassazione) e che affermi (fatto ancor più immorale e pericoloso) l’inutilità delle sentenze e dei processi.
Non diremo a questi dirigenti, che si appellano a padrini politici di turno, di vergognarsi, anche se questo è il pensiero comune di quanti dall’interno e dall’esterno hanno seguito la vicenda, prima mediatica e poi giudiziaria del Concorso Ordinario per dirigenti scolastici in Sicilia:
memento
∑ la composizione dei collegi sotto nessun profilo poteva ritenersi legittima, e “il comportamento della Commissione appare in contrasto con il principio, fondamentale dell'ordinamento giuridico in tema di natura di collegio perfetto delle Commissioni giudicatrici dei concorsi (lo sentenzia il CGA);
∑ la commissione esaminatrice del Concorso non ha di fatto proceduto alla correzione degli elaborati e questo non solo è stato evidenziato dall’affermazione pubblicamente riferita nella trasmissione Mimandaraitre del 16 marzo 2007, da parte del Direttore Regionale G. Di Stefano, ma è riportato negli stessi verbali redatti dalla commissione dai quali emerge, in modo inoppugnabile, che sono stati dedicati in media 150 secondi per tutte le attività della commissione per singolo elaborato (elaborati di otto pagine di carta protocollo), attività che vanno dall’apertura delle buste, all’assegnazione degli elaborati alla commissione, alla lettura e revisione degli elaborati, alla valutazione e alla relativa verbalizzazione, come è confermato dal fatto che elaborati, pur in presenza di vistosi errori di grammatica e di sintassi, sono stati ammessi con voti medio alti;
∑ l'annullamento di atti generali o collettivi, fondato su cause indivisibili, opera non solo nei confronti delle parti che sono state in giudizio, ma anche di coloro che, sebbene rimasti estranei al processo, si trovino nelle medesime condizioni dei ricorrenti, posto che un atto sostanzialmente e strutturalmente unitario ed inscindibile non può esistere per taluni e non esistere per altri. Lo dicono le senzenze del Consiglio Stato (Cfr. per tutte: Cons. di Stato, Ad. Plenaria 11.01.2007, n° 2; Consiglio di Stato, sez. IV, 23.11.2002, n° 6456; Cons. Stato, V Sez., 28 dicembre 1989 n. 910).
Allora, a voi Dirigenti (abusivi) noi diciamo, se veramente avete ancora il senso della moralità e del ruolo che aspirate a ricoprire, (diciamo aspirate perché per noi, ma non solo per noi, il Concorso è nullo e, quindi, nessuna giustificazione può essere data alla permanenza in ruolo di Dirigenti delegittimati in quanto assunti su graduatorie nulle) dovreste chiedere Voi a gran voce la ripetizione del Concorso e non invece nascondervi dietro un operato politico (leggina in sanatoria) che non farebbe altro che delegittimarvi ancor di più e per sempre.
Non intendiamo per adesso entrare nel merito del decreto della Direzione regionale di Palermo che, ancora una volta dimostrando una ottusangola interpretazione delle sentenze, pensa di ottemperare alle sentenze stesse con la nomina di una commissione ad hoc che proceda alla ennesima ricorrezione dei due elaborati, ma una cosa dobbiamo dire che altri utilizzi leggi e leggine per delegittimare la magistratura e impedire che i processi abbiano esiti, non lo tolleriamo, ma che la pubblica amministrazione si ostini a difendere un Concorso che ha troppi punti oscuri, non solo nella forma, ma anche nella sostanza, adottando provvedimenti discutibili ci fa sentire l’amarezza della solitudine del cittadino.
E per finire vogliamo farvi rilevare signori “dirigenti” che vi porterete per sempre questa macchia che certamente non sarà lavata da una leggina in sanatoria che tra l’altro sarà oggetto immediato della nostra opposizione con i giusti rilievi di incostituzionalità.
A voi la scelta: abusivi e delegittimati o limpidi aspiranti alla Dirigenza?
Il coordinamento Regionale dei candidati esclusi dal Concorso Ordinario in Sicilia
egregi professori ( in atto Dirigenti abusivi), quando si è limpidi, non solo non si ha paura, ma neppure esitazione alcuna a rimettersi in gioco e a verificarsi in nome di una legittimazione che per il ruolo che ricopre il Dirigente Scolastico è assolutamente necessaria per potere svolgere, in modo completo sereno e incisivo, la funzione;
un Dirigente delegittimato (abusivo, e tale è il vostro attuale stato), assunto attraverso un Concorso delegittimante, sarà sempre al centro di polemiche (solidamente fondate) che si traducono in “inefficacia” ed in “inefficienza” per la continua sollecitazione (contestazione), più o meno rumorosa, che dalle componenti da dirigere e governare si leveranno nei suoi confronti;
il coordinamento, d’altra parte, ritiene che appaia tanto più foriero di ulteriore delegittimazione il vostro “invocare”( come state facendo dinanzi alle sentenze che annullano il Concorso de quo), una leggina in sanatoria che annulli di fatto il giudicato delle sentenze stesse (TAR – CGA - Cassazione) e che affermi (fatto ancor più immorale e pericoloso) l’inutilità delle sentenze e dei processi.
Non diremo a questi dirigenti, che si appellano a padrini politici di turno, di vergognarsi, anche se questo è il pensiero comune di quanti dall’interno e dall’esterno hanno seguito la vicenda, prima mediatica e poi giudiziaria del Concorso Ordinario per dirigenti scolastici in Sicilia:
memento
∑ la composizione dei collegi sotto nessun profilo poteva ritenersi legittima, e “il comportamento della Commissione appare in contrasto con il principio, fondamentale dell'ordinamento giuridico in tema di natura di collegio perfetto delle Commissioni giudicatrici dei concorsi (lo sentenzia il CGA);
∑ la commissione esaminatrice del Concorso non ha di fatto proceduto alla correzione degli elaborati e questo non solo è stato evidenziato dall’affermazione pubblicamente riferita nella trasmissione Mimandaraitre del 16 marzo 2007, da parte del Direttore Regionale G. Di Stefano, ma è riportato negli stessi verbali redatti dalla commissione dai quali emerge, in modo inoppugnabile, che sono stati dedicati in media 150 secondi per tutte le attività della commissione per singolo elaborato (elaborati di otto pagine di carta protocollo), attività che vanno dall’apertura delle buste, all’assegnazione degli elaborati alla commissione, alla lettura e revisione degli elaborati, alla valutazione e alla relativa verbalizzazione, come è confermato dal fatto che elaborati, pur in presenza di vistosi errori di grammatica e di sintassi, sono stati ammessi con voti medio alti;
∑ l'annullamento di atti generali o collettivi, fondato su cause indivisibili, opera non solo nei confronti delle parti che sono state in giudizio, ma anche di coloro che, sebbene rimasti estranei al processo, si trovino nelle medesime condizioni dei ricorrenti, posto che un atto sostanzialmente e strutturalmente unitario ed inscindibile non può esistere per taluni e non esistere per altri. Lo dicono le senzenze del Consiglio Stato (Cfr. per tutte: Cons. di Stato, Ad. Plenaria 11.01.2007, n° 2; Consiglio di Stato, sez. IV, 23.11.2002, n° 6456; Cons. Stato, V Sez., 28 dicembre 1989 n. 910).
Allora, a voi Dirigenti (abusivi) noi diciamo, se veramente avete ancora il senso della moralità e del ruolo che aspirate a ricoprire, (diciamo aspirate perché per noi, ma non solo per noi, il Concorso è nullo e, quindi, nessuna giustificazione può essere data alla permanenza in ruolo di Dirigenti delegittimati in quanto assunti su graduatorie nulle) dovreste chiedere Voi a gran voce la ripetizione del Concorso e non invece nascondervi dietro un operato politico (leggina in sanatoria) che non farebbe altro che delegittimarvi ancor di più e per sempre.
Non intendiamo per adesso entrare nel merito del decreto della Direzione regionale di Palermo che, ancora una volta dimostrando una ottusangola interpretazione delle sentenze, pensa di ottemperare alle sentenze stesse con la nomina di una commissione ad hoc che proceda alla ennesima ricorrezione dei due elaborati, ma una cosa dobbiamo dire che altri utilizzi leggi e leggine per delegittimare la magistratura e impedire che i processi abbiano esiti, non lo tolleriamo, ma che la pubblica amministrazione si ostini a difendere un Concorso che ha troppi punti oscuri, non solo nella forma, ma anche nella sostanza, adottando provvedimenti discutibili ci fa sentire l’amarezza della solitudine del cittadino.
E per finire vogliamo farvi rilevare signori “dirigenti” che vi porterete per sempre questa macchia che certamente non sarà lavata da una leggina in sanatoria che tra l’altro sarà oggetto immediato della nostra opposizione con i giusti rilievi di incostituzionalità.
A voi la scelta: abusivi e delegittimati o limpidi aspiranti alla Dirigenza?
Il coordinamento Regionale dei candidati esclusi dal Concorso Ordinario in Sicilia