ADDIO, PICCOLO SALVO
“Muore giovane colui che al cielo è caro”.Ma morire così, in pochi giorni, per una malattia fulminante, è assurdo, talmente assurdo che lascia tutti noi increduli e sgomenti. Salvo Lombardo era un ragazzo solare, vivace, scanzonato, perennemente col sorriso sulle labbra e la battuta pronta, ma sempre educato, corretto e sensibile.Nella sua classe, Fantasioso, estroso, esilarante il sabato mattina arrivava con il suo mitico giornalino artigianale in mano e lo distribuiva ai compagni.E c’era una copia anche per me, e, lo confesso, ho riso di cuore dinanzi a certi simpatici articoli, acerbe prove di un aspirante giornalista con un grande futuro. Futuro improvvisamente troncato dal destino, dalla crudeltà della sorte. Ed eccoci qui a piangerti, a piangere quel tuo grande entusiasmo, quel tuo grande amore per la vita, prematuramente spento. La tua classe adesso è muta, Salvo, ma la tua felicità riecheggia ancora tra le pareti, indelebile. Addio. Un bacio dalla tua professoressa, dai tuoi compagni e da tutti coloro che ti hanno amato. Silvana