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Pareva che stesse per dire: “Nuntio vobis gaudium magnum”. Così, con tono apparentemente solenne, il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, in carne e ossa, ha diramato nientemeno che su You tube, prima ancora di ufficializzarle, le materie dei prossimi esami di stato.
Ma, si sa, la scuola è un grande, vecchio edificio in rovina. E qualunque evento a essa correlato ne assume le sgangherate vesti. E così in un video di qualche minuto è comparsa, con sullo sfondo una pianta e una austera cassapanca, una donna in tailleur grigio chiaro, assisa su una sedia di antica foggia, capelli lisci come una brava massaia, occhialini scuri e collanina sottile, che, con voce monotona e sempre uguale e una spiccata cadenza settentrionale, non è stata nemmeno in grado di dare una completa informazione su tutte le discipline, ma si è limitata ai licei e a pochi indirizzi degli istituti tecnici (e di 2 professionali).
L’elencazione di tutte le discipline per la seconda prova scritta e delle discipline assegnate ai commissari esterni è infatti contenuta in due malloppi: uno di 77 pagine per i corsi ordinari e sperimentazioni guidate e l’altro di 288 pagine per le altre sperimentazioni, alla cui divulgazione poco si prestava lo strumento internet.
Ma il bello è stato il supporto sul quale sono state evidenziate, con in sottofondo la voce di Mariastella, le discipline. In pratica, sempre a sottolineare metaforicamente la vitalità e la ricchezza del mondo dell’istruzione, la materie sono state trascritte su un rozzo foglio a quadretti, di quelli proprio da quaderno, (oggi con i moderni mezzi a disposizione!) in uno strano colore bluette; e, come in una scena improvvisata e preparata in pochi minuti in modo raffazzonato, addirittura con caratteri di grandezza diversa, mescolati senza criterio.
Improvvisazione, sciatteria, piattezza, monotonia. Una perfetta sintesi della scuola italiana, con un riferimento finale addirittura a una futura terza prova di carattere nazionale di quella a crocette, per intenderci quella della cultura in pillole. Sempre con lo stesso tono di voce, sempre con quell’obsoleto foglio a quadretti di sfondo. E pensare che qualche tempo fa il regista Tinto Brass voleva fare di Mariastella Gelmini la protagonista di un suo film erotico…
Silvana La Porta
Ma, si sa, la scuola è un grande, vecchio edificio in rovina. E qualunque evento a essa correlato ne assume le sgangherate vesti. E così in un video di qualche minuto è comparsa, con sullo sfondo una pianta e una austera cassapanca, una donna in tailleur grigio chiaro, assisa su una sedia di antica foggia, capelli lisci come una brava massaia, occhialini scuri e collanina sottile, che, con voce monotona e sempre uguale e una spiccata cadenza settentrionale, non è stata nemmeno in grado di dare una completa informazione su tutte le discipline, ma si è limitata ai licei e a pochi indirizzi degli istituti tecnici (e di 2 professionali).
L’elencazione di tutte le discipline per la seconda prova scritta e delle discipline assegnate ai commissari esterni è infatti contenuta in due malloppi: uno di 77 pagine per i corsi ordinari e sperimentazioni guidate e l’altro di 288 pagine per le altre sperimentazioni, alla cui divulgazione poco si prestava lo strumento internet.
Ma il bello è stato il supporto sul quale sono state evidenziate, con in sottofondo la voce di Mariastella, le discipline. In pratica, sempre a sottolineare metaforicamente la vitalità e la ricchezza del mondo dell’istruzione, la materie sono state trascritte su un rozzo foglio a quadretti, di quelli proprio da quaderno, (oggi con i moderni mezzi a disposizione!) in uno strano colore bluette; e, come in una scena improvvisata e preparata in pochi minuti in modo raffazzonato, addirittura con caratteri di grandezza diversa, mescolati senza criterio.
Improvvisazione, sciatteria, piattezza, monotonia. Una perfetta sintesi della scuola italiana, con un riferimento finale addirittura a una futura terza prova di carattere nazionale di quella a crocette, per intenderci quella della cultura in pillole. Sempre con lo stesso tono di voce, sempre con quell’obsoleto foglio a quadretti di sfondo. E pensare che qualche tempo fa il regista Tinto Brass voleva fare di Mariastella Gelmini la protagonista di un suo film erotico…
Silvana La Porta
