Gli archeologi hanno scoperto le prove che prosciolgono alcuni
dei più antichi abitanti del Nord America dall’accusa di aver
sterminato 35 generi di mammiferi dell’epoca del Pleistocene. Il popolo
Clovis, che si aggirava in molte regioni dell’America settentrionale
attorno a 11.000 anni fa e che ha lasciato dietro di sé molte punte di
lancia dalle caratteristiche scanalature, era stato indicato da diversi
scienziati come la responsabile dello sterminio.
Alcuni ricercatori dell’Università di Washington di Seattle e della Southern Methodist
University di Dallas hanno ora esaminato i reperti trovati nei
presunti siti dell’epoca dei Clovis, concludendo che non ci sono prove
che quella popolazione abbia svolto un ruolo nell’estinzione dei
mammiferi del Pleistocene nel nuovo mondo. Il colpevole sarebbe stato
il cambiamento climatico, e non gli esseri umani.
“Delle 76 località che presenterebbero associazioni fra la presenza dei
Clovis e l'estinzione dei mammiferi del Pleistocene - scrivono Donald
Grayson e David Meltzer sulla rivista “Journal of
World Prehistory” - ne abbiamo trovato solo 14 con prove sicure di
un legame fra le due cose: 12 per i mammut e due per i mastodonti.
Questo non conferma affatto l’asserzione che la caccia su larga scala
fosse un elemento significativo delle strategie di sopravvivenza
dell’epoca dei Clovis. Non vogliamo negare che la caccia venisse
praticata, ma certo non avveniva spesso.”
I ricercatori hanno usato FAUNMAP, un database elettronico che
documenta la distribuzione dei mammiferi nell’America del Nord negli
ultimi 40.000 anni.
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